Questi "Versi sciolti" sono stati scritti nello stesso periodo, 1958-1984, di quelli già pubblicati nel 1991 ne "Le stagioni del presente". Avrebbero perciò potuto stare nello stesso libro e sotto lo stesso titolo. Erano stati lasciati nel cassetto. Sciolti, non raccolti, perché l'autore riteneva di avere già confessato abbastanza dei suoi errori giovanili. Insistevano per essere pubblicati come i loro fratelli. L'autore, dopo tanti anni, li ha accontentati. A chi leggerà viene così offerta un'altra occasione per verificare la validità della bizzarra teoria enunciata nella presentazione della precedente raccolta. Combinando casualmente suoni e significati di varie parole sotto la suggestione di particolari stati emotivi si producono scritti che talora assomigliano a poesie liriche. Come si è già detto, il lettore potrà sperimentare e giudicare da sé, leggendo questi versi oppure componendone di propri - e provando a diventare a sua volta poeta - se la suddetta teoria abbia per lui una qualche validità. (G.P.)