Prima donna scrittrice di professione nel panorama anglosassone, celebrata da Virginia Woolf e dal gruppo di Bloomsbury, Aphra Behn vive una parabola straordinariamente avventurosa sullo sfondo turbolento dell'Inghilterra del Seicento, tra la rivoluzione puritana, il regicidio di Carlo I, la restaurazione e il tramonto degli Stuart. La vicenda di Aphra Behn è narrata prevalentemente sotto forma di mémoire in prima persona, con un linguaggio "parlato" diretto e attuale, pur con echi dello stile "storico", e con un taglio psicologico che conferiscono al personaggio un carattere universale. Dal lavoro di accurata ricerca e dallo studio delle fonti primarie è scaturito un romanzo dalla struttura agile, in cui l'immaginazione dell'autrice, sia quando si arroga il diritto di colmare i "vuoti" biografici, sia quando si prende la libertà di scegliere tra le versioni contrastanti quella più adatta allo scopo, rimane sempre ancorata al principio della verosimiglianza e al valore della prospettiva storica.