Il panettiere Angioletto Pessina cerca fra mille ostacoli i genitori naturali e scopre che la sua nascita è il frutto di una storia boccaccesca, che lo umilia e lo fa soffrire. Tormentarsi nel recriminare contro l'ingiustizia subita o accettare la realtà di una vita che in fondo non è da buttare? Nel contraddittorio percorso che lo porta a comprendere come il bene più prezioso sia la sua dignità di uomo, una tappa fondamentale è il coinvolgimento nelle vicende degli ebrei di Tradate colpiti dalla persecuzione nazifascista. Conosce figure che trovano il coraggio di proteggere le persone braccate, nascondendole o aiutandole a fuggire in Svizzera, e offre il suo piccolo contributo. È l'ottavo romanzo in cui Mario Alzati rivisita gli avvenimenti del novecento guardandoli con gli occhi del paese di Olonia, simbolo della provincia lombarda.