Questo libro interpreta l'attuale e progressiva apertura del diritto verso l'algoritmizzazione come un "fatto sociale totale" generato da una rivoluzione grafica e linguistica che interessa il diritto anzitutto a livello metodologico. Alcuni aspetti ritenuti centrali nella tradizione della scienza giuridica - in particolare da Bobbio e Scarpelli - vengono riletti in un confronto critico con la «scienza algoritmica». Questo confronto conduce, in estrema sintesi, a una domanda chiave: cos'è il diritto? Di fronte a una vera e propria sfida di civiltà, superando l'alternativa fra atteggiamenti apocalittici e integrati, non resta che attraversare questa trasformazione radicale consapevoli che se si asseconda un certo metodo si asseconda un certo ideale di diritto: il diritto infatti non ha un metodo, ma è il proprio metodo.