Questo libro ricostruisce il percorso di una vocazione e di un'interpretazione del mestiere di storico. L'Autore rivela quale inquietudine teoretica e quale coinvolgimento spirituale spingano lo storico a varcare la soglia di archivi inesplorati o a misurarsi con le "verità" di testimoni protagonisti. Nella prima parte sono riproposti gli interrogativi sulla qualità del sapere storico, sui metodi, sui fini di un'indagine sempre aperta e questionante. Nella seconda gli orizzonti si dilatano: irrompe il problema del "Male"; si ragiona di "conversazione tra saperi adulti" e di legittimità di domande audaci che, del tutto salva la specificità del metodo storico, possono forse aiutarci a resistere al gorgo del "pensiero debole".