Se parliamo di
Vecchie conoscenze, Rocco Schiavone di
Antonio Manzini è sicuramente una delle più attese.
Il nuovo romanzo giallo di Antonio Manzini si intitola proprio Vecchie conoscenze e promette di essere uno dei migliori romanzi con protagonista Schiavone.
In Vecchie conoscenze Rocco Schiavone si ritrova ad Aosta, a indagare sulla morte di una professoressa di storia dell'arte in pensione ma ancora nota a livello internazionale per via di recenti scoperte su Leonardo Da Vinci. La donna è stata ritrovata ferita al capo. A circondarla indizi sparsi: l'impronta di una scarpa, un capello biondo, l'anulare malridotto dalla fede tirata via a forza, filamenti di tweed e un'agenda in cui ricorre la sibillina frase "Rifuggi lussuria e attieniti alla dieta".
Come in tutti i romanzi di Manzini, anche in Vecchie conoscenze alla trama principale che si svolge intorno alla morte della Professoressa Martinet, si dipana quella che getta uno sguardo sulla vita di Schiavone.
E così, mentre il vicequestore Schiavone scava nella vita della professoressa, tra il figlio inconcludente, l'ex marito, l'amante invidioso e l'ambiente colto e accademico, leggiamo nei pensieri e nelle preoccupazioni di Rocco.
Le Vecchie conoscenze del titolo non sono solo quelle della Professoressa Martinet, che presumibilmente le hanno causato la morte, ma sono anche quelle che del passato di Schiavone: l'amico più caro Sebastiano perennemente alla caccia di una nemesi di nome Enzo Baiocchi; la solitudine dove solo il cane Lupa riesce a raggiungerlo; i dialoghi sempre più aridi con Marina; una squadra dalla quale lui si sente distante ma che in realtà è sempre più coesa.
Tra le Vecchie conoscenze che si muovono in maniera trasversale in questo romanzo corale, senza dubbio è Rocco Schiavone a parlare ai lettori: lui, ruvido, malinconico e scontroso e insieme in grado di appassionare il pubblico così come il suo autore.
Recensione di Stefania C.