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mitello di lazzaro d'anella - vademecum dei test per oss e osss

VADEMECUM DEI TEST PER OSS E OSSS




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Pubblicazione: 01/2005





Note Editore

Struttura del libro

La struttura del libro è molto semplice, per consentire a chi si appresta a leggerlo di avere uno strumento maneggevole. Le domande sono formulate in modo chiaro e solamente una delle tre risposte è quella giusta. Generalmente chi legge dovrà focalizzare la propria attenzione su tutte le parole che compongono la domanda e, successivamente, leggere tutte le risposte senza arrivare a conclusioni affrettate. Questo per una serie di motivazioni: i test sono concepiti con tecniche di linguaggio specifiche che prevedono una sorta di “illusione” di risposta esatta. I test a scelta multipla prevedono una risposta esatta, le altre due risposte sono formulate in modo che una sia “sicuramente” sbagliata e l’altra solo “parzialmente”.
Nel testo non sono inserite le risposte giuste per consentire al lettore di riflettere; esse sono elencate alla fine.
Gli argomenti scelti per la stesura dei test sono di diversa natura e in stretta relazione alla formazione e ai curricola del titolo di studio (la scuola dell’obbligo), che la Legge prevede per l’accesso al corso. Ai test di cultura generale e professionale con domande sulle competenze specifiche, ne sono stati aggiunti alcuni di attualità e di logica. I test di attualità coprono diversi anni (dagli anni sessanta ai giorni nostri) della cultura, storia dei costumi, attività sociali sia italiane che internazionali. Gli esercizi di logica, semplici nella loro struttura, prevedono una capacità di riflessione, elaborazione e sintesi e alcune conoscenze di base della grammatica: sinonimi e contrari, nesso logico del significato, nesso logico del significante, equivalenze, parti del discorso. L’esame con test, istituito dalle Università pubbliche e private, Accademie, Scuole di Specializzazione ecc., come strumento di selezione, dopo la pubblicazione della Legge n° 264 dell’agosto del 1999: “Norme in materia di accessi ai corsi universitari”, che prevede, tra l’altro, l’accesso programmato a determinate facoltà, viene esteso, per la sua validità intrinseca, alle numerose attività che prevedono una selezione. L’uso appropriato di tale strumento, infatti, assicura l’equità, attraverso l’obiettività del dato, nella scelta dei futuri studenti, lavoratori ecc. Le caratteristiche principali delle selezioni con test sono, oltre che di oggettività e rapidità, di efficacia ed efficienza. Inoltre, per le caratteristiche descritte, negli ultimi anni, alcune facoltà universitarie, molte scuole professionali, sia pubbliche che private, che prevedono una prova scritta per le materie d’esame, utilizzano tale strumento di valutazione.
Per l’accesso ad alcune scuole di formazione o di alta formazione, dove non sono previste selezioni, è necessario possedere delle attitudini e una formazione di base, valutate con test di ingresso. Questa è la ragione della scelta di ampliare le domande di cultura generale e professionale con altre altrettanto generali ma che consentono al lettore l’acquisizione di un metodo di studio. Il sistema a quiz, come è comunemente denominato, è utilizzato e diffuso in tutta la Comunità Europea (Germania, Gran Bretagna, Francia, Spagna ecc.) oltre che nei paesi extraeuropei a partire dagli Stati Uniti, dove il sistema selettivo a test scritti è usato per selezioni di qualunque tipo.
Oltre al futuro candidato O.S.S., i quiz possono essere valido strumento per i selettori di tali figure, che possono scegliere tra diversi argomenti, i test ritenuti più appropriati per la selezione che devono effettuare.
Oltre che per gli O.S.S., i test che seguono possono avere un loro valido utilizzo per la selezione ai corsi di specializzazione per O.S.S.S. (Operatore Socio Sanitario Specializzato).


Introduzione

L’obiettivo di questo testo è di fornire gli strumenti necessari, far acquisire un metodo a tutti coloro che intendono partecipare a una selezione per i Concorsi che prevedono la formazione della figura professionale dell’O.S.S. (Operatore Socio-Sanitario) e dell’O.S.S.S. (Operatore Socio-Sanitario Specializzato), introdotta dal Provvedimento della Conferenza Stato-Regioni, del 22 febbraio 2001, Gazzetta Ufficiale n°91 del 19-4-2001.
Il provvedimento si prefigge la formazione e l’inserimento di O.S.S. nell’ambito socio-sanitario (Ospedali, CAD, SERT, Case-famiglia ecc.) coerentemente con le linee di cambiamento organizzativo-assistenziali e formative previste per i profili dell’area sanitaria. Il D.M. 509/1999, di riforma del sistema universitario, infatti, prevede l’istituzione della Laurea di Primo e Secondo livello (tre anni di formazione per la laurea di primo livello o di base e due per la laurea Specialistica o Magistrale) per tutte quelle figure professionali sanitarie che fino ad allora conseguivano solo un D.U. (diploma universitario), la cosiddetta Laurea breve con un percorso di studi universitario di soli tre anni: Infermieri, Ostetrici, Terapisti della riabilitazione, Assistenti Sociali ecc.
L’O.S.S. sostituisce alcune figure professionali preesistenti: Ausiliari Socio-Sanitari, Ausiliari Socio-Sanitari Specializzati, O.T.A. (Operatore tecnico addetto all’assistenza), nell’ambito ospedaliero, A.S.A. (Ausiliario socio-assistenziale), nell’ambito geriatrico; A.D.E.S.T. (Operatore domiciliare sul territorio). Svolge attività indirizzate all’assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero, interventi igienico sanitari e di carattere sociale, supporto gestionale, organizzativo e formativo.
Le competenze rilevabili dal mansionario sono di carattere relazionale, intellettuali e tecniche. Le attività svolte dall’O.S.S. sono di supporto a tutto il personale coinvolto nell’assistenza: Infermieri, Terapisti della Riabilitazione, Assistenti Sociali, Educatori ecc.
La scelta da parte dello Stato di formare nuove figure professionali, da affiancare a quelle esistenti, è legata alla diminuzione del numero e delle iscrizioni, soprattutto degli infermieri, alle Università.
Senza volere entrare in merito alle questioni che hanno determinato tale calo, è importante però l’analisi del fenomeno per comprendere quanto spazio, oggi, dal punto di vista occupazionale, avranno tali figure. La preoccupante contrazione del numero degli infermieri fa crescere la domanda di queste nuove figure professionali oltre che negli ospedali, dove tradizionalmente gli infermieri operavano, presso tutte quelle strutture territoriali dove, invece, la figura dell’infermiere è stata storicamente poco presente (R.S.A., Comunità ecc.), per un’interpretazione riduttiva delle sue competenze nell’ambito sociale. L’infermiere è nell’immaginario collettivo colui che si occupa delle persone malate ed è rappresentato in luoghi confinati, quali l’ospedale e le varie case di cura. Nell’accezione moderna ed europea l’assistenza infermieristica è volta all’uomo sano e malato e il suo intervento non è legato necessariamente alla diagnosi medica. Gli infermieri di famiglia, infatti, forniscono servizi sanitari all’individuo, alla famiglia e alla collettività e coordinano queste attività con quelle di altri gruppi che lavorano in contesti affini. Si occupano della salute globale della società e mettono in atto interventi per migliorare i processi sociali che possono determinare l’insorgenza di malattie. L’infermiere, infatti, si può interessare dell’elaborazione di un lutto familiare o della gioia per la nascita di un bambino, della “salute socio-sanitaria” di un quartiere di una grande città, con ricerche scientifiche che utilizzino il metaparadigma dell’assistenza: società, salute, individui, assistenza infermieristica o le evidenze nell’assistenza (EBN). Il family nursing è inteso come l’attività che viene svolta con i diversi tipi di famiglia e con i singoli membri considerati individualmente, al fine di ristabilire e promuovere la salute, prevenire la malattia e fornire servizi assistenziali. Da quanto detto, ciò che concerne l’assistenza di tipo tecnico-alberghiera e in qualche misura relazionale diventa ambito per così dire “cedibile” o “attribuibile” ad altre figure appositamente formate.
Se da un lato l’esigenza della formazione di O.S.S. nasce non da criteri di scelta qualitative ma esclusivamente quantitative, dall’altro per gli infermieri questo potrebbe diventare un vantaggio e una sfida per occupare quegli ambiti - quali, per esempio, il territorio, la formazione, la dirigenza - fino ad ora gestite, nella moltitudine dei casi da altre figure professionali, quali il medico, gli psicologi ecc. Le maglie di questa grande rete, tutte le attività cioè a bassa complessità assistenziale, pur restando di pertinenza infermieristica, possono diventare “luogo” attribuibile alle nuove figure professionali, se adeguatamente formate.
L’O.S.S. lontano dall’essere un infermiere in fieri avrà una sua validità se gli infermieri parteciperanno a definire e dove è necessario ridefinire le loro competenze e le modalità di inserimento e valutazione.
In ogni centro di formazione accreditato dalle varie regioni, è oggi possibile attivare corsi di 1000 ore per O.S.S. Per l’enorme richiesta i concorsi sono a numero chiuso.
I test che seguono sono stati elaborati per facilitare l’accesso agli aspiranti O.S.S. alle selezioni concorsuali.










Altre Informazioni

ISBN:

9788829917785

Condizione: Nuovo
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 188


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