L'esigenza di un ripensamento radicale delle forme della nostra convivenza sociale e politica ha spinto Ermanno Bencivenga a una resa dei conti con il marxismo. Secondo l'autore, Marx nega la dimensione politica dell'essere umano, cioè la sua natura intrinsecamente e irrimediabilmente conflittuale, e le sostituisce l'idea di un organismo unitario e perfettamente integrato, che si sviluppa secondo una sua logica interna arrivando a esiti che sono scritti necessariamente in quella logica, senza mai porre il problema del dialogo con un altro da sé. Bencivenga invita a un dibattito che non riguarda esclusivamente chi si sente figlio della tradizione marxista.