TOGLIATTI. LA FABBRICA DELLA FIAT

21 agosto 1964: muore Palmiro Togliatti. 28 agosto 1964: la città di Stavropol-sul-Volga, mille chilometri a sud-est di Mosca, viene ribattezzata "Togliatti". 22 aprile 1970: nel giorno del centesimo compleanno di Lenin, dall'AutoVAZ di Togliatti esce la prima automobile Zhigulì; nel 1976 gli esemplari prodotti saranno tre milioni: il grande balzo in avanti della motorizzazione sovietica. In mezzo, tra il 1966 e il 1970, c'è un'epopea italiana: perché a costruire il gigantesco impianto produttivo di Togliatti - una fabbrica grande il doppio di Mirafiori, in una città nata insieme alla fabbrica, tra inimmaginabili difficoltà e fatiche - furono tecnici e operai della Fiat, la Fiat di Vittorio Valletta e di Gianni Agnelli. Cinquant'anni dopo, Claudio Giunta e Giovanna Silva hanno viaggiato fra Torino e Togliatti per raccontare quella storia raccogliendo memorie familiari, ora comiche ora drammatiche, e ascoltando le voci - italiane e russe - di coloro che, giovani allora, parteciparono all'impresa.

Togliatti è un luogo mitico nella storia del XX secolo, un luogo di cui si è molto parlato ma che nessuno scrittore o fotografo occidentale aveva ancora raggiunto. È una città dell'ex Unione Sovietica, sbocciata dal nulla negli anni Sessanta, attorno a una fabbrica nata con la missione di dare l'automobile al popolo. Il governo sovietico chiamò la FIAT – siamo in piena Guerra fredda – a collaborare per far nascere la Lada, la versione sovietica della Fiat 124. La storia di quegli uomini, italiani e russi, e di quella città, è ricostruita in un lungo reportage da Claudio Giunta e Giovanna Silva, già compagni in un viaggio in Islanda (Tutta la solitudine che meritate, 2014) che è stato un notevole successo editoriale. Accolti con sorpresa e gratitudine, i due compagni di viaggio, intrecciano avventure e considerazioni in modo scanzonato e anticonformista.
Il libro è anche una riflessione sul mito della FIAT, un'icona italiana, nella declinazione piemontese, nota in tutto il mondo.

Claudio Giunta insegna Letteratura italiana all'Università di Trento. È stato visiting professor nelle università di Chicago, Tokyo (Todai), Sydney, Rabat. Tra i suoi libri: Il paese più stupido del mondo (Il Mulino, 2010); Come si diventa Michelangelo' (Donzelli 2011); Una sterminata domenica. Saggi sul paese che amo (Il Mulino, 2013); Tutta la solitudine che meritate. Viaggio in Islanda (Quodlibet / Humboldt, 2014). Ha curato inoltre un manuale-antologia di letteratura per il triennio delle scuole superiori intitolato Cuori intelligenti (Garzanti Scuola, 2016).

Giovanna Silva è una fotografa, vive e lavora a Milano. Ha pubblicato Desertions, A+M bookstore (2007); Orantes, Quodlibet (2009); per Mousse Publishing la serie "Narratives/Relazioni": Baghdad, Green Zone, Red Zone, Babylon (2012); Libya: Inch by Inch, House by House, Alley by Alley (2013); Foxtrot Gate: Cyprus (2014); Syria: a Travel Guide to Disappereance (2016); Afghanistan: O Rh- (2017); 17 April 1975 (2018); Tehran (2019); per Motto Publishing Good Boy (2016) e Walk Like an Egyptian (2017); per Art Paper Editions Palmyrah (2019) e Niemeyer 4ever (2019).