Le lesioni personali fanno parte di un vasto gruppo di azioni violente che sono la controparte motoria di sentimenti di rabbia, ira o ostilità; fra queste, i tentati omicidi e gli omicidi rappresentano le punte emergenti. Il comportamento aggressivo che ne sta alla base è un elemento della costituzione psichica che si trova in misura maggiore o minore in tutti gli organismi viventi, ma nell'uomo risulta sottoposto a freni inibitori, in parte istintuali, in parte acquisiti. Scriveva Lombroso, più di un secolo fa, della necessità di un'umana comprensione di queste "sventure": l'autore ritiene che l'opera del perito debba trascendere l'aspetto meramente tecnico, per "affacciarsi o scendere talvolta in questo inferno e stendere su di esso un velo di pietà". Ecco il messaggio che rende preziosa la sua testimonianza, che, in questi tempi di tecnicismo esasperato, ricorda ai clinici e ai forensi che dietro i fatti ci sono sempre e ovunque persone con le loro storie, i loro drammi e le loro infelicità. Il volume vuole essere una raccolta di storie "maledette", di fatti, ambienti, testimonianze, dati, lasciando al lettore il compito di trarre le conclusioni. Sono storie nelle quali è stata data importanza soprattutto alla descrizione del fatto, dei suoi contorni, dei suoi inevitabili intrecci, dei protagonisti e delle trame che le sottendono.