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ARGOMENTO:  LIBRI > HOBBY E MOTORI > TRASPORTI > TRENI

pedrazzini claudio - storia del nodo ferroviario internaz. di tirano e della ferrovia alta valtellina

STORIA DEL NODO FERROVIARIO INTERNAZ. DI TIRANO E DELLA FERROVIA ALTA VALTELLINA 29 GIUGNO 1902-29 MARZO 1970




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

CFB

Pubblicazione: 12/2019





Note Editore

Il Club Fermodellistico Bresciano, nell'ambito di quell'iniziativa editoriale che ha assunto eccellente risonanza tra gli appassionati, ha pubblicato, con la collaborazione del MUSIL, Museo dell'Industria e del Lavoro - Brescia e di "Treni di Carta", il libro del Professor Claudio Pedrazzini, Storia del nodo ferroviario internazionale di Tirano e della Ferrovia Alta Valtellina (29 giugno 1902 - 29 marzo 1970)", decimo della collana di libri ferroviari e tranviari, concepita e voluta dal suo Presidente, Enrico Maggini e dal Segretario Giorgio Morocutti, assistente del Professor Claudio Pedrazzini, storico delle ferrovie e Socio onorario del Sodalizio che, con la sua pluridecennale esperienza dirige con polso ferreo l'iniziativa.
Il libro, di formato cm 17 x 24, ha 480 pagine, stampate su carta Fedrigoni, di intonazione avorio, particolarmente pregevole alla vista come al tatto, che tanto successo ha incontrato tra i Lettori affascinati dal suo "profumo di passato", offre 527 fotografie bianco e nero e a colori, 38 quadri orario storici, sette cartine, dodici disegni, opera di Adalberto Guida, relativi al materiale rotabile e sette tavole che il pittore comasco Tiziano Azimonti ha creato appositamente per questo lavoro.




Sommario

Prefazione di Guido Magenta pag. 9
Premessa pag. 11
1 - La situazione della Rete ferroviaria italiana all'avvento dello Stato unitario pag. 15
2 - Le Alpi: baluardo e ostacolo posto tra il Mediterraneo e la Mitteleuropa pag. 22
3 - Il ruolo commerciale dell'Italia alla luce della realizzazione di nuove vie di comunicazione ferroviarie attraverso i trafori alpini pag. 30
4 - La travagliata questione della mancata scelta della via del passo del Lucomagno quale principale comunicazione tra la Mitteleuropa e il Mediterraneo pag. 32
5 - La Commissione Paleòcapa del maggio 1860. Fermenti tecnici e culturali in Valtellina e in Valchiavenna. Il controllo del traffico ferroviario tra l'Italia e la Mitteleuropa: la scelta del percorso orientata tra Spluga e Gottardo pag. 38
6 - La bizzarra proposta del transito attraverso il passo del Septimer quale alternativa a quelle attraverso lo Spluga, il Lucomagno o il Gottardo. Un importante studio dell'ingegner Luigi Tatti sulla soluzione del Lucomagno pag. 42
7 - Il pensiero del conte di Cavour e di Carlo Cattaneo sulla scelta del terzo valico pag. 54
8 - Il pensiero tecnico, politico ed economico italiano si orienta verso la scelta del Gottardo, che Bismarck appoggia segretamente. La Commissione Jacini pag. 66
9 - Alla vigilia della Convenzione di Bern. Il progetto della Società Vanotti e Finardi. La posizione della Compagnia dell'Unione delle Strade ferrate svizzere dell'Onorevole Romualdo Bonfadini. La guerra delle memorie a stampa pag. 76
10 - A Bern. La linea del Gottardo è realtà pag. 79
11 - Matura il progetto per la ferrovia da Colico a Tirano pag. 92
12 - Le "Ferrovie Retiche Meridionali" nella visione dell'ingegner Giuseppe Vanossi. La "Legge Baccarini". Amarezza per l'esclusione della Sondrio - Tirano dall'elenco delle linee realizzabili. Gli sviluppi della situazione pag. 95
13 - Costituzione della Società anonima Ferrovia Alta Valtellina (F.A.V.). Realizzazione del collegamento ferroviario tra Sondrio e Tirano pag. 130
14 - Dalla T.3 all'E.T.R. 526. Cento anni di treni in viaggio da Sondrio a Tirano pag. 140
15 - Il dopoguerra. Cenni sui servizi automobilistici. La fine della F.A.V. pag. 207
16 - Studio dell'andamento del traffico della Ferrovia Alta Valtellina e della sua evoluzione attraverso l'analisi degli orari ferroviari (1902 -1967) di Paolo Arlandi pag. 265
17 - In viaggio tra Sondrio e Tirano su una coppia di ALn 556 F.I.A.T. pag. 283
18 - Tirano crocevia dei collegamenti ferroviari valtellinesi. Progetti e prospettive pag. 383
19 - Ragguaglio storico sulla "Ferrovia del Bernina", che consacrò Tirano centro ferroviario di interesse internazionale pag. 394
Intervento di Mauro Oliva pag. 471
Postfazione di Giorgio Morocutti pag. 473
Bibliografia pag. 477




Prefazione

"Chi prende in mano questo libro, sia che lo stia sfogliando sul banco del libraio o che ne intraprenda la lettura avendolo acquistato, ha certamente dato un'occhiata all'elenco dei libri di Claudio Pedrazzini, con cui si apre il volume. L'elenco ci dice molto sull'Autore: la sua vastissima cultura che gli permette di trattare i rotabili, le linee, le vicende dei protagonisti che fecero la storia ferroviaria in Italia, la sua capacità di unire in un racconto le nozioni tecniche e il contesto storico in cui la tecnologia ferroviaria si tradusse in concrete realizzazioni e come queste sono nate e si sono sviluppate nel tempo, sono state dismesse o sono migrate in virtù del continuo progresso tecnico o delle prevalenti vicende storiche. In altre parole i libri di Pedrazzini rappresentano una sorta di antologia di storia Italiana, in cui il fil rouge del tema ferroviario propone al lettore un accrescimento, talvolta inaspettato, delle proprie conoscenze di storia patria.
Questo libro non fa eccezione: infatti non mancano altre pubblicazioni che, trattando della ferrovia della Valtellina, ne illustrano le vicende tecniche, sicuramente importanti nella storia ferroviaria d'Italia, ma trascurano il contesto storico e geografico che comprende il grande tema delle comunicazioni attraverso le Alpi.
Pedrazzini affronta l'argomento a tutto campo accompagnando il lettore in una vicenda che trae le sue origini ancor prima dei Romani ed è destinata a finire mai: le Alpi sono state da sempre un ostacolo da superare nei collegamenti tra la Pianura Padana e il Nord Europa e, nello stesso tempo, hanno offerto e offrono un ventaglio di soluzioni, cioè di itinerari, ognuno dei quali presenta vantaggi e svantaggi, la cui valutazione ha sempre comportato lunghissime discussioni, contrapposti interessi nazionali e sovranazionali, difficilissime e spesso impossibili decisioni.
La Valtellina, incuneata in tutta la sua lunghezza nelle Alpi, è coinvolta in questo scenario e in particolare per le ipotesi di qualificarsi quale itinerario di avvicinamento nel versante Sud per il superamento, con trafori o meno, dello Spluga, del Lucomagno e del Septimer: tre soluzioni storicamente scartate a favore del Gottardo e del Sempione e che hanno, come lucidamente ci racconta Pedrazzini, condizionato la storia ferroviaria Valtellinese.
Lunga fu la vicenda della ferrovia da Milano a Tirano, iniziata con il primo tratto tra Milano e Monza nel 1840 e conclusa con la Sondrio - Tirano del 1902: in mezzo stanno tutte le vicende legate ai finanziamenti erogati prioritariamente altrove, alle difficoltà tecniche del tracciato tra Lecco e Colico, alle contrastanti esigenze anche tra le comunità economiche della Valle. Leggendo tutto questo colgo dal chiaro racconto di Pedrazzini alcuni spunti, tra i tantissimi: il concetto ottocentesco dei Laghi come poli di traffico, l'ipotesi di una ferrovia Fell per lo Spluga (come fu realizzata per il Fréjus), l'ipotesi di una ferrovia economica tra Colico e Sondrio, in pratica un tram a vapore a scartamento ridotto con un tracciato in parte sulla sede dell'esistente strada.
Il libro si conclude con un racconto, con lo stile di un romanzo storico, delle vicende degli ultimi anni della F.A.V., cioè della società privata che ha gestito la Sondrio - Tirano e della più recente vita della tratta ora gestita dalle Ferrovie dello Stato.
Il tutto è una piacevole lettura che, data la varietà dei contenuti, accontenta sicuramente un'ampia gamma di lettori, ognuno con i suoi differenti e personali interessi culturali." Guido Magenta










Altre Informazioni

ISBN:

9788831949552

Condizione: Nuovo
Pagine Arabe: 480


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