Ammirato da uomini del calibro di Eugène Canseliet e Philéas Lebesgue, André Savoret, arci-bardo al Gorsedd di Wrexham, è stato uno dei massimi iniziati del '900, pur nella sua estrema riservatezza e umiltà. Celtista, poeta, astrologo, mistico e alchimista, egli ha lasciato un corpus di testi in prosa e poesia di straordinario valore, purtroppo ad oggi troppo poco conosciuto. Questi quaderni ritrovati, riuniti dopo decenni di oblio, e che concludono idealmente un'imponente "trilogia celtico-cristiana", narrano una vita di studio e operatività che non ha eguali nell'ambito della Tradizione Occidentale del secolo scorso. Dalla storia celtica all'astronomia druidica, dalla tradizione bardica al Vangelo di Cristo, dall'esegesi biblica all'astrologia, l'autore accompagna il cercatore fin sulla soglia della "Via Stretta", affinché possa anche lui calcarvi il piede e cogliere un giorno i frutti d'immortalità dell'Albero della Vita.