di Jocelyne Saucier rappresenta una novità nel panorama del catalogo editoriale di Iperborea.
Con Piovevano uccelli infatti il Canada entra nell'orizzonte geografico della casa editrice più nordica che c'è.
Il motivo è che il Canada, pur distante geograficamente dai paesi scandinavi, condivide con essi alcune istanze: l'isolamento, la forte presenza della natura, grandi distese non abitate.
In
Piovevano uccelli risuonano certamente le istanze di
Walden di H.D.Thoreau.
Negli sconfinati boschi dell'Ontario tre ottantenni si ritirano a vita privata e quasi eremitica: la loro è una forma di autodeterminazione e di libertà nel decidere come trascorrere la propria vecchiaia. I tre lasciano così la società alla volta della foresta per vivere (e morire) secondo le proprie leggi.
Avranno solo due contatti con il mondo, ma quella di Piovevano uccelli non è una storia di isolamento.
Le vite di questi tre anziani si intrecceranno anche ad altre vite: quella dell'ottantenne Marie-Desneige che ha vissuto buona parte dei suoi anni in un ospedale psichiatrico e quella di una giovane fotografa che ripercorre le tappe di un famoso incendio realmente accaduto (quello di Matheson).
Piovevano uccelli è una storia di grande vitalità, di umanità e di contatto con la natura.
Di come l'uomo sa fare comunità anche laddove sembra non essercene possibilità.
