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bolelli ferrera a. (curatore) - malafollia. racconti dal carcere

MALAFOLLIA. RACCONTI DAL CARCERE




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Perrone

Pubblicazione: 05/2019





Trama

"Stai entrando nel gioco" disse il padre a Leonardo quando gli confidò che anche il suo mondo non era come quello degli altri. E Leonardo, dal gioco della follia, non uscì più. Edmond, invece, ricorda che quando era piccolo faceva piccoli tagli sotto un occhio e aspettava che colasse il sangue per gridare qualcosa al mondo, ma il mondo non gli rispose mai. Michele sta fuori dal carcere, così crede, ma le "voci" lo perseguitano e lui non sa più chi sia né come si chiami. Né dove si trovi. Patrizia rivede se stessa, a pochi mesi, in braccio alla madre alla Stazione Termini di Roma... Occhioni verdi e sguardo intenso, Patrizia non piange quando la mamma la porge a un'altra donna dicendo "Se ne occupi, faccia la cosa giusta per lei". Sono trascorsi ventidue anni da quel giorno e Patrizia non piange neanche da dietro le sbarre di una cella, anche se scrive "In certi momenti esce fuori il mostro che è in te". Il regime di Elevato Indice di Vigilanza è quello che catapultò Bastiano dalla Sardegna alla sezione d'isolamento dell'"infame carcere abruzzese". Se fosse rimasto un anno senza parlare con nessuno avrebbe perso l'uso della parola, così escogitò un sistema: cominciò a parlare da solo... "e mentre parlavo, mani solerti compilavano l'ennesimo rapporto disciplinare...". Meglio che impazzire. Sesto Lario aveva imparato a urlare dentro di sé la rabbia: "Un fallito, un fallito, un fallito!" gridava contro quel destino che non gli permetteva di essere l'artefice della sua vita. Ma poteva esserlo della sua morte. I sei racconti di Malafollia sono scritti dagli autori che si sono distinti nel corso del Premio Goliarda Sapienza. Il leitmotiv è la follia dentro le mura di un carcere. Qualcosa che tutti loro hanno visto, vissuto, toccato. Storie di grande impatto emotivo che trascinano negli angoli più misteriosi della mente umana. Introduzioni di Edoardo Albinati e Patrizio Gonnella.




Recensione Libraio

La pazzia è desiderare di tornare in carcere perché il mondo fuori è troppo complicato e possiede un’anima più nera e crudele. La pazzia è andare avanti senza uno scopo.
Malafollia è una raccolta di racconti sul tema della follia scritti da detenuti e detenute delle carceri italiane e promossi dal Premio Goliarda Sapienza, giunto all’ottava edizione. Malafollia è un libro necessario e sorprendente.
Necessario perché è una fotografia autentica e dolorosa del risultato dell’isolamento sulla mente umana. La solitudine protratta per anni è resa accettabile dai meccanismi di routine, dalle regole e dagli orari che danno stabilità apparente, e creano invece straniamento, in una condizione che rende difficile rimanere vigili, e non perdersi: è una ferita profonda, dalla quale non ci si riprende, nemmeno usciti dalle mura del carcere, nemmeno liberi. E’ un labirinto dal quale non si esce più, provato sulla pelle e messo sulla carta.
Camminare per strada è tosta. Sto andando nel panico. Ho aspettato questi giorni all’infinito e ora che sono arrivata ho paura come mai prima d’ora.
Malafollia è sorprendente perché i racconti sono testimonianze di grandi sensibilità narrative, e il loro è un valore letterario oltre che documentario. In un mix di autobiografia e finzione i sei racconti di Malafollia sono testimonianze efficaci, coinvolgenti e impressionanti di quel pericoloso precipizio sul quale conduce la reclusione.
Raccontano l’equilibrismo emotivo tra il mondo del dentro e quello del fuori, impossibile per i più, e non basta la periodica visita di uno psichiatra per restituire realtà. Alle semplicistiche visioni di chi chiede pene sempre più dure, rispondono le storie dell’umanità oscura di Malafollia.
Quando la cella viene vista come un rifugio sicuro dal mondo, si capisce di essere in un punto di non ritorno. Si è “entrati nel gioco” e si è perso il legame con la realtà, isolati, diversi.
Adesso ascoltami: sei tu che sei isolato, guarda questa stanza, non c’è nessuno con noi. Solo tu puoi tornare da noi, non possiamo venirti a prendere, esci dal gioco e torna da noi. Papà guardami, non guardare la luce che ti incanta e ti porta via. Sono pagine di grande intensità e sincerità, quelle che si leggono in Malafollia, curata da Antonella Bolelli Ferrera. Da leggere senza pregiudizi, per riflettere sul fatto che un’umanità reclusa è sempre un’umanità violata.

“Se fossi un animale, quale animale vorresti essere?».
Leonardo: «Vorrei essere un aquilone».
«Un aquilone non è un animale».
«Neanche io lo sono».


Recensione di Francesca Cingoli









Altre Informazioni

ISBN:

9788860045089

Condizione: Nuovo
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 174


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