Ceci, cicerchie, fagioli, fave, lenticchie, lupini, piselli e soia grazie all'esigua presenza di grassi sono una buona fonte di proteine vegetali, contengono fibre e, abbinati ai cereali, raggiungono una composizione di aminoacidi essenziali paragonabile a quella della carne. Non è un caso che i legumi fossero chiamati "la carne dei poveri" e in particolare dai contadini "la carne dell'orto". Nel libro ad ogni legume è dedicato un capitolo con la descrizione dell'importanza economica, della storia, degli aspetti nutrizionali, delle varietà, seguita da una guida all'acquisto, da indicazioni sulla conservazione e sull'impiego in cucina e anche nella cosmesi. Di ogni regione è indicata la produzione caratteristica, affiancata dall'elenco delle Dop e delle Igp, dei prodotti agroalimentari tradizionali, dei Presidi Slow Food Legumi d'Italia. Un capitolo è riservato a come si cucinano i legumi, con le più diffuse ricette regionali, altri agli aspetti salutistici, agli aspetti etnoantropologici e alla biodiversità, alle sagre dei legumi in Italia.