Questo saggio heideggeriano sull'essenza della verità - presentato per la prima volta nel 1930 e che annuncia la "svolta" (Kehre) nel suo pensiero - avanza da un lato la possibilità di uno sguardo sull'intero problema della verità come storicamente si è sviluppato in Occidente, dall'altro la proposta di una nuova comprensione del problema a partire dal superamento del nichilismo che, a giudizio di Heidegger, affligge la civiltà occidentale. In gioco è un concetto di verità come alethéia - disvelamento, "non nascondimento" - che risulta fondativo del concetto di verità proprio della tradizione metafisica, come adeguamento tra pensiero e realtà. La traduzione e il commento di Galimberti - che ricostruisce il contesto storico e teoretico delle affermazioni heideggeriane - guidano il lettore nella lettura e interpretazione di un testo che è un classico del Novecento.