Klara e il sole è un romanzo dai forti risvolti emotivi, ed è il primo romanzo che Ishiguro ha scritto dopo aver vinto il Nobel per la Letteratura.
Dopo libri come Non lasciarmi, Il gigante sepolto e Quel che resta del giorno, con Klara e il sole Ishiguro racconta i labili confini tra l’intelligenza artificiale e la natura umana.
La Klara del titolo è un A.A.
Un Amico Artificiale, un robot umanoide programmato per assistere gli umani e alimentato ad energia solare.
Ma dove finisce l’artificio? E dove l’Umanoide diventa Umano?
Perchè Klara non registra solo ciò che avviene intorno a lei: luci e ombre disegnate dal sole, i bambini, le espressioni, i passanti. Lei li osserva. Li vede.
Klara e il sole affronta uno di quei temi tanto cari agli scrittori che hanno letto la fantascienza e ai quali piace avventurarsi nelle crepe del reale quando confina con il fantastico: cosa succederebbe se i robot sentissero, pensassero, provassero sentimenti?
Se la mente artificiale programmata e controllata iniziasse a procedere in autonomia.
Ma Klara e il sole va ancora più in profondità: Klara vive nella famiglia di Josie, ragazzina vivace e dalle grandi doti intellettuali, costretta però spesso a letto per colpa di un male oscuro. Tante cose si muovono intorno a Josie, come la madre priva di slanci emotivi, la perfida domestica, il vicino di casa legatissimo a Josie ma non ammesso dalla famiglia nella schiera di amicizie.
Klara osserva, registra ma non comprende le sfumature emotive.
Klara e il sole mette magistralmente in atto grazie alla potenza della letteratura quello splendido effetto straniamento che ci permette, immedesimandoci in un essere apparentemente senza empatia come Klara, di osservare le dinamiche umane con uno sguardo diverso.
Klara e il sole sarà disponibile con tre differenti copertine.
Recensione di Stefania C.