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baricco alessandro - i barbari

I BARBARI SAGGIO SULLA MUTAZIONE


3 stelle su 5 5 recensioni presenti


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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Pubblicazione: 01/2006





Trama

Nel suo nuovo libro, "I barbari. Saggio sulla mutazione", pubblicato a puntate sul quotidiano la Repubblica tra maggio e ottobre 2006, Alessandro Baricco riflette su un fenomeno che ha osservato nel mondo intorno a lui, percepito dai più come un'apocalisse imminente e annunciato da una voce che suona come un grido d'allarme: stanno arrivando i barbari. Puntata dopo puntata, Baricco va a visitare i villaggi che già mostrano i segni del saccheggio e li racconta in pagine che hanno sempre la forza viva della narrazione e qualche volta la malinconia della memoria personale (sono le sue fotografie in bianco e nero). Vino, calcio, libri: dai luoghi esplorati emerge che non si tratta di una semplice invasione ma di una vera e propria mutazione e "quelli che chiamiamo barbari sono una specie nuova, che ha le branchie dietro alle orecchie e ha deciso di vivere sott'acqua". Un'incursione nel palazzo imperiale di Google rivela un universo con milioni di links (collegamenti) le cui traiettorie corrono in superficie e tracciano i sentieri-guida del sapere. Ne segue una nuova idea di esperienza e, con l'esperienza, di senso e percezione. In questo scenario c'è posto per l'anima? Una parentesi su musica classica, Nona di Beethoven e due famosi dipinti di Ingres apre scorci inattesi sul paesaggio dei barbari.










Altre Informazioni

ISBN:

9788860440778

Condizione: Nuovo
Collana: FANDANGO LIBRI
Dimensioni: 215 x 15 x 151 mm
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 224





I vostri commenti al Libro

5 recensioni presenti.

28/12/2006 Di sinusite
5 stelle su 5

Caro Baricco, grazie, Lei ha scritto quello che io penso da tempo ma che non so dire. Ho consigliato il Suo libro ai genitori dei miei alunni che si lamentano perché i figli non leggono e che pretendono che io li OBBLIGHI a leggere! Tess



19/11/2007 Di gaia.zamburlini
2 stelle su 5

Raccolta di saggi pubblicati a puntate dal “la Repubblica” nel 2006, questo libro consiste in una scorrevole trattazione di numerosi temi, che vertono tuttavia su un unico perno narrativo: il cambiamento. Quale migliore titolo per comprendere, sin dall’inizio, come le mutazioni affondino le proprie radici nella notte dei tempi? I barbari sono i personaggi che per antonomasia hanno sempre saccheggiato, sradicato e cambiato ciò che trovavano al loro passaggio, lasciando tracce indiscusse e scomparendo presto alla volta di nuove mete…E’ sempre accaduto e sempre accadrà, in forme differenti, in ogni società del mondo, in ogni sistema e in ogni piccola realtà; niente è così radicato come il mutamento perenne, dunque perché ripudiare le novità della modernità, per richiamarsi a un passato indefinito, nel suo molteplice cambiamento temporale? Argomento principale su cui verte il saggio è la modalità di comunicazione adottata ai giorni nostri, come risultato di un lento processo sociale tale per cui la vera e propria necessità di comunicare nasce nella società odierna: epoca in cui la parola non è più finalizzata all’espressione di chi la utilizza, ma alla diffusione di un messaggio –discorso pubblicitario escluso-. Come cerca di dimostrare Baricco, tempestando il lettore di prove tali per cui questo cambiamento risulta latente in tutti i campi, la smania di comunicazione cresce nella società moderna, producendo un sovrannumero di messaggi che tende alla quantità piuttosto che alla qualità. Badate bene, Baricco adotta esattamente la stessa modalità comunicativa di quella che lui dipinge esser la nostra (non così negativa) società moderna: ipertestualizzando i propri saggi, crea così un surrogato di libro interattivo in cui, in una qualsivoglia pagina, è possibile trovare un link, “aprirlo” leggendolo, approfondirlo, e spostarsi poi su altri capitoli a catena. Tecnica che noi reputiamo avvincente, se solo non si tradisse nel fare della ridondanza concettuale il proprio



20/11/2007 Di gaia.zamburlini
2 stelle su 5

E così, passando per citazioni letterarie, musicali, artistiche e calcistiche (perché no, pare che l’essere modernamente barbari ci obblighi ad accettare anche queste), siamo spinti ad accettare che la mutazione dei modi di fruire svaghi e cultura sia irrimediabilmente insita in quella che è già oggi la nostra cultura. E come volerci sbarazzare della nostra identità attuale, se già questi atteggiamenti si trascinano nell’onda dei saperi di oggi? Come fare a meno del sapere se oggi questo implica una molteplicità di esperienze, un gioco di interattività, una serie di più sensazioni vissute contemporaneamente? Siamo nell’era di Internet, di Google, del sapere enciclopedico (ma non della vecchia enciclopedia): il libro quanto tale non è scomparso, ma sottende ora la novità del documento come insieme di nodi di sequenze, di esperienze trasversali. Insomma, in poche parole ciò che cambia è l’epistemologia della conoscenza, e a questo proposito il ragionamento di Baricco non fa una grinza. Se poi aggiungiamo a ciò citazioni classicheggianti e filosofiche, quali le concezioni gnoseologiche di Benjamin –è proprio nell’esperienza che si raggiunge la percezione del reale, attraverso le sue molteplici variazioni della ratio e della mimesis- la lettura appare sempre più avvincente e brillante: risulta facile che il lettore si carichi di un ingiustificata sicurezza personale tale per cui avere in pugno le informazioni, facendone esperienza, significherebbe automaticamente saperle gestire ed elaborare. Non riteniamo assolutamente che l’intento primario di Baricco sia dimostrarci ciò, date le sue qualità di scrittore innovativo, amante di un canone compositivo romanzesco non scontato e di alto spessore. Tuttavia riteniamo che abbia voluto spingersi troppo in là, sostenendo innanzittutto tesi che ostentano un certo avanguardismo; tesi che non sono errate, a nostro parere, ma che nell’ambito e soprattutto nelle modalità in cui ci sono propinate risultano di troppa automatica c



22/11/2007 Di gaia.zamburlini
2 stelle su 5

3?parte [...] comprensione, quasi uno scontato manualetto volto alla rapida comprensione dell’universale e dello scibile. Ciò fa di ogni tema, più o meno nobile che sia, un grosso calderone, appagando il lettore con immediate immagini-metafore (La Muraglia, i pesci che nuotano) di cui i campi scientifici e umanistici, nel mantenere il proprio status di campi di saperi, fanno sicuramente a meno. L’idea iniziale dei piccoli saggi, pubblicati a episodi nell’illustre quotidiano, doveva forse rimanere tale: le lezioncine, a piccole dosi, sarebbero state sicuramente apprezzate di più. gaia.zamburlini@gmail.com



07/05/2008 Di aleonardi
5 stelle su 5

se alessandro baricco scrivesse l'elenco del telefono, lo leggerei tutto.



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