19/11/2007
Di gaia.zamburlini
2 stelle su 5
Raccolta di saggi pubblicati a puntate dal “la Repubblica” nel 2006, questo libro consiste in una scorrevole trattazione di numerosi temi, che vertono tuttavia su un unico perno narrativo: il cambiamento. Quale migliore titolo per comprendere, sin dall’inizio, come le mutazioni affondino le proprie radici nella notte dei tempi? I barbari sono i personaggi che per antonomasia hanno sempre saccheggiato, sradicato e cambiato ciò che trovavano al loro passaggio, lasciando tracce indiscusse e scomparendo presto alla volta di nuove mete…E’ sempre accaduto e sempre accadrà, in forme differenti, in ogni società del mondo, in ogni sistema e in ogni piccola realtà; niente è così radicato come il mutamento perenne, dunque perché ripudiare le novità della modernità, per richiamarsi a un passato indefinito, nel suo molteplice cambiamento temporale?
Argomento principale su cui verte il saggio è la modalità di comunicazione adottata ai giorni nostri, come risultato di un lento processo sociale tale per cui la vera e propria necessità di comunicare nasce nella società odierna: epoca in cui la parola non è più finalizzata all’espressione di chi la utilizza, ma alla diffusione di un messaggio –discorso pubblicitario escluso-.
Come cerca di dimostrare Baricco, tempestando il lettore di prove tali per cui questo cambiamento risulta latente in tutti i campi, la smania di comunicazione cresce nella società moderna, producendo un sovrannumero di messaggi che tende alla quantità piuttosto che alla qualità. Badate bene, Baricco adotta esattamente la stessa modalità comunicativa di quella che lui dipinge esser la nostra (non così negativa) società moderna: ipertestualizzando i propri saggi, crea così un surrogato di libro interattivo in cui, in una qualsivoglia pagina, è possibile trovare un link, “aprirlo” leggendolo, approfondirlo, e spostarsi poi su altri capitoli a catena. Tecnica che noi reputiamo avvincente, se solo non si tradisse nel fare della ridondanza concettuale il proprio