Il libro raccoglie pensieri ed esperimenti sul progetto dei nuovi interventi per il recupero dei forti del novecento. Le ipotesi e le scelte che li riguardano, prodotti in diverse occasioni esigono un approccio che parte dal mondo della composizione, che approfondisce aspetti singolari e spaziali che caratterizzano fortemente la struttura di questi edifici, nei rapporti multiscalari con i paesaggi. Esse propongono un approccio all'esistente basato sul rapporto tra procedure compositive e realtà storiche, sull'uso di figure architettoniche nuove in relazione a paradigmi compositivi antichi e della loro reciproca necessità. Una logica che è lontana dal tema della conservazione intesa come mantenimento di una forma che permane nel tempo, perché ogni progetto, quando interviene sull'esistente, introduce una trasformazione. Nei progetti qui raccolti, memoria e invenzione, sono messi a confronto. I forti diventano allora principio formale, suggeriscono composizioni minimali, architetture possibili, per fare rivivere questi spazi, contro ogni imbalsamazione.