La situazione odierna è caratterizzata da un flusso continuo di immigrazione all'interno delle metropoli europee. Questo produce numerosi effetti di cambiamento nel modo di vivere la città stessa. Risulta quindi necessaria una riflessione che tocchi tali temi anche nel campo del progetto: questo libro si interroga proprio sugli effetti del rapporto fra identità culturale e contemporaneità nel progetto dello spazio architettonico, partendo da un particolare, la decorazione, strumento privilegiato dell'espressività dell'uomo. Il tema proposto permette una riflessione su che cosa significhi e su quale sia il valore della parola identità e tradizione nell'architettura, in particolare rispetto agli scenari contemporanei nei quali sembra prevalere rispetto alla progettazione un atteggiamento di desemantizzazione e indeterminatezza dello spazio. Nonostante questo dato, comunque rilevante, resta nell'atteggiamento dell'uomo contemporaneo la tendenza a ricercare un'identità nel luogo che abita, sia che si guardi alla città che nella definizione dello spazio abitativo. Per molti anni l'uomo moderno ha identificato la possibilità del proprio senso di libertà attraverso una condizione nomade, quasi senza storia. Oggi invece sempre di più l'uomo comincia a prendere coscienza del fatto che per essere libero deve appartenere e che la parola abitare indica l'appartenenza ad un luogo definito e ad una tradizione.