Frutto di un lungo ed articolato lavoro di redazione, i Codici Maxi sono destinati all'utilizzo durante le prove scritte per diventare magistrati o avvocati. Nel panorama editoriale dei codici mancavano Codici «tutto in uno», che cioè dicessero tutto (o quasi) in una sola norma. Non sarebbe stato di alcuna utilità limitarsi a indicare, all'interno degli articoli, i rinvii normativi tra le solite parentesi quadre, che nei Codici Maxi sono state, infatti, eliminate. La caratteristica di questi Codici è quella di indicare, in calce alle norme, il testo delle altre disposizioni, per intero o per estratto. Talvolta è indicata soltanto la rubrica di un articolo, qualora sia sufficiente per suggerire un'ulteriore pista interpretativa. Ogni articolo è come un'orchestra: non suona da solo ma è accompagnato da numerosi altri articoli, con i quali si collega e «fa sistema». Le norme contenute in calce a ciascuna disposizione sono state scelte a seguito di una selezione maniacale: cioè, sono riportate le norme soltanto nelle parti necessarie per ricostruire l'istituto e cogliere i nessi con le altre norme del codice o, più in generale, del sistema giuridico: potrà trattarsi, ad esempio, di norme contenenti una disciplina diversa, ma affine; di norme che delineano la condotta o l'elemento soggettivo del reato o che danno conto di una diversità tra le fattispecie; di norme che completano la disciplina dell'istituto; di norme che indicano un principio di portata generale o che evidenziano i rapporti di un determinato reato con altri reati. La corretta «qualificazione» delle norme richiamate è affidata al lettore, ma le modalità di redazione dei Codici Maxi renderanno questo lavoro di incasellamento estremamente semplice. In alcuni articoli il numero delle disposizioni contenute in calce è piuttosto corposo, in altri più sintetico, in base alla rilevanza dell'istituto, alle implicazioni sistematiche che la disposizione comporta e ai suoi collegamenti extracodicistici. È importante sottolineare che questi Codici sono corredati esclusivamente da richiami normativi; tuttavia, tali richiami sono stati elaborati tenendo conto delle varie tesi dottrinali e giurisprudenziali relative ai vari istituti. Sono riportati, infine, anche i rinvii al Codice civile del 1865, al Codice del commercio e al Codice Zanardelli per consentire un inquadramento storico delle norme. La suddivisione in voci della normativa complementare è innovativa: sono presenti, ad esempio nel Codice Civile, voci autonome dedicate ai diritti e alle libertà fondamentali, a singole fattispecie contrattuali o di reato (ad esempio, il rent to buy e il pegno possessorio, l'usura e la corruzione) e ad argomenti di stretta attualità (ad es., le ONG, Organizzazioni non governative).