In questo libro Erri De Luca raggiunge la vetta più alta nel suo lungo percorso narrativo legato ai personaggi biblici. Al centro del racconto troviamo il sacrificio di Isacco, la storia drammatica di un figlio che abbandona la madre per seguire un padre che lo sta portando in cima a una montagna per sacrificarlo al Signore. Quel sacrificio non si compirà mai, ma i protagonisti di quella storia ne rimarranno traumatizzati, la madre Sara addirittura ne morirà. E sorprendentemente tutti i protagonisti citati nelle storie di Erri De Luca sono cercatori d'acqua, simbolo di conoscenza, di rinnovamento, di vita. C'è sempre la presenza di un pozzo, di una sorgente, di una speranza di porre fine all'aridità del deserto. Con la sua visione ispirata, l'autore spiegherà al lettore ogni significato di questa presenza costante tratteggiando poeticamente un mondo biblico molto più vicino a noi di quanto possiamo pensare. E a intervallare questi racconti appaiono come scintille le esperienze di Erri De Luca, anch'egli alla ricerca dell'acqua, rabdomante di vita, fiducioso di poter sempre instaurare un nuovo legame con la terra e la natura. A metà di questo viaggio simbolico troviamo poi il racconto ipnotico della creazione del mondo attraverso la parola, quando le lettere si presentarono davanti al Signore chiedendo ognuna di essere la prima, la lettera prescelta all'inizio della prima parola con cui Dio darà il via alla storia dell'universo. Un libro denso di significato, commovente per la tenerezza e l'affetto con cui De Luca racconta i personaggi biblici, uomini e donne con molti difetti come chiunque abiti questa terra, ma sempre alla ricerca di una risposta, di un sollievo, nella speranza di veder spuntare un umido rivolo di vita dalla terra secca.
