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asbrink elisabeth - 1947

1947




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

IPERBOREA

Pubblicazione: 03/2018





Trama

Dove comincia il presente? Quando nascono le forze,i conflitti e le idee che governano la nostra epoca? Inseguendo le tracce della famiglia che non ha mai potuto conoscere, Elisabeth Asbrink ci trasporta in un anno cruciale del '900, nel momento in cui l'Occidente, reduce dal secondo conflitto mondiale, è di fronte a una serie di bivi e possibilità ancora aperte, e compie scelte decisive per i nostri giorni. È il 1947 quando scoppia la Guerra fredda, viene istituita la CIA e Kalasnikov inventa l'arma oggi più diffusa al mondo; l'ONU riconosce lo Stato di Israele e il figlio di un orologiaio egiziano lancia il moderno jihad. È solo nel '47 che viene redatta la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, prima sconosciuti all'umanità quanto il termine «genocidio», coniato da un giurista polacco che ha perso la famiglia nei Lager. E mentre una rete clandestina di organizzazioni internazionali mette in salvo i gerarchi del Reich e rilancia gli ideali fascisti, Primo Levi riesce a pubblicare "Se questo è un uomo", un disilluso George Orwell scrive il profetico "1984" e Christian Dior crea il suo controverso New Look. In mezzo a tutto questo, tra le masse di profughi ebrei che attraversano l'Europa in cerca di una nuova vita, c'è il padre dell'autrice, un orfano ungherese di dieci anni, davanti a una scelta che deciderà il suo futuro. In un racconto poetico e documentatissimo, che ci cala nei destini di personaggi d'eccezione e persone comuni, Asbrink ricompone il puzzle di un anno emblematico per la sua identità personale e per quella collettiva. E scavando nei retroscena degli eventi, fino agli istanti in cui la storia avrebbe potuto prendere un altro corso, arriva all'origine di quei nodi che non abbiamo ancora sciolto.




Recensione Libraio

“Sto cercando di raccogliere l’anno 1947 in un tutt’uno frantumato. E’ una follia, ma il tempo non mi dà pace”.
Non ci siamo accorti dell’anno 1947. È un’affermazione surreale ma il libro di Elisabeth Åsbrink ci rende consapevoli di una distrazione storica davvero unica.
Perché nel 1947 si sono creati i presupposti del mondo attuale, ed è stato un anno decisivo per il mondo. Quello di Elisabeth Åsbrink è un libro nuovo, originale nel contenuto e nella forma. E’ un libro sul tempo, che viaggia a velocità diverse nella storia, e stravolge ogni percezione razionale.
Non c’è orologio che possa guidare gli eventi, c’è solo un mondo di possibilità che vibrano insieme. Frammenti di storia, di umanità, di politica, di poesia.
“Non c’è una data precisa, un momento esatto in cui l’attenzione passa dalla gestione del passato a quella del futuro. C’è solo questo anno, il 1947, in cui tutto si muove in modo vibrante, senza stabilità e senza meta, perché ogni possibilità è ancora aperta”.
Un capitolo per ogni mese, Elisabeth Åsbrink racconta, mischiando politica e cultura, moda a società. Le storie di chi ha vinto accanto a quelle di chi ha perso tutto.
Nell’anno in cui Simone de Beauvior vive la passione totalizzante per Nelson Algren e indossa per la prima volta l’anello d’argento dal quale non si separerà mai, l’Inghilterra dichiara l’indipendenza dell’India. Lord Mountbatten, privo di ogni esperienza in materia, parte per gestire il passaggio. Anni dopo dichiarerà “Ho combinato un casino”.
In quello stesso anno George Orwell si ritira in Scozia, alleva galline e scrive il suo 1984: è sua l’espressione Guerra Fredda. Inizia tutto allora, anche le prime attività della CIA. Il mondo inizia a spiarsi.
“La cartina geografica della guerra fredda non conosce altro che il bianco e il nero. Potere contro potere, luce contro buio, buio contro luce. Le scale di grigio non esistono. L’esitazione, il compromesso, i segni di debolezza nemmeno”.
E’ uno stato di pace bellicosa.
Nel frattempo il problema della Palestina esplode. Gli ebrei si muovono da tutta Europa, la nave Exodus salpa piena di profughi verso la terra promessa. E’ il caos politico, il Comitato delle Nazioni Unite incaricato di trovare una soluzione opta per la partizione.
Un’Europa piena di rifugiati, ma anche piena di ex fascisti e ex nazisti: non tutti partono per il Sudamerica, molti si organizzano in reti clandestine, con mezzi di informazione e molti protettori. Nel 1947 Primo Levi pubblica Se questo è un uomo e il coraggioso Raphael Lemkin rinuncia a tutto, lavoro, carriera e salute, per dedicarsi a una battaglia che condurrà al riconoscimento del crimine di genocidio. Iniziano i processi a Norimberga.
Se in Oregon si avvistano i primi dischi volanti, e si scatena l’isteria, a Parigi Christian Dior presenta la sua prima collezione di Haute Couture; mentre in Russia Michail Kalašnikov inventa l’arma che porta il suo nome, in Svezia nasce Hennes, che diventerà H&M.
Su questo viluppo indistricabile di eventi e persone emerge la figura di Hasan Al Banna. Magari il nome dice poco, ma è lui l’ideologo e il fondatore della Fratellanza Musulmana. E’ lui che lancia il moderno Jihad. E’ lì che tutto ha origine.
Il 1947 segna l’inizio del nostro presente, e il libro di Elisabeth Åsbrink gli restituisce la giusta attenzione.

Recensione di Francesca Cingoli









Altre Informazioni

ISBN:

9788870914924

Condizione: Nuovo
Collana: GLI IPERBOREI
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 314
Traduttore: Borini A.


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