L’antologia raccoglie nove racconti di stile e generi diversi legati da un filo rosso: la caffettiera. In ogni racconto, quest’oggetto di uso comune diviene il protagonista magico delle vicende di personaggi reali, fantastici e passati. Dal noir al mainstream, dal weird all’erotico, la caffettiera fa da padrona e accompagna il lettore in un percorso di scoperta di come un oggetto usato quotidianamente possa diventare il fulcro di esperienze uniche e magiche. Una caffettiera, una semplice caffettiera fa parte della nostra storia, la storia di noi uomini. “Vuoi un caffè?” È quello che sembrano dire in ogni racconto i nove autori che hanno deciso di proporre questa antologia. Un filo conduttore sottile, sottilissimo eppure palpabile ci conduce verso i nove mondi proposti. Anna, la protagonista del primo racconto, apre l’antologia e ci emoziona con il suo essere eterea e malinconica, nella disperata ricerca di un mondo altro... poi tocca a “Il malloppo” che ci trascina all’inferno e ci conduce in un mondo senza senso e poi via via la lettura cambia e lo sgorgare del caffè si fa sempre più forte. La caffettiera scompare, riappare, è lì che grida agli uomini “cosa state combinando”, a volte si defila ma è sempre presente: in un treno, in una rana di peluche senza un occhio, in una storia d’amore, a Cuba o in Italia. Come un testimone delle miserie e delle nobiltà degli uomini, i nove racconti, attraverso la caffettiera, raccontano di noi, di tutti noi, non tralasciando mai le emozioni.
