IL GALLO D'ORO

Il povero e malconcio Dionisio Pinz?n prende con s? un gallo moribondo dopo un combattimento. Il gallo, guarito per le sue cure e vincitore di molti combattimenti, gli cambia la vita e lo conduce fra le braccia della Caponera, affascinante cantante, donna allergica a mura domestiche. Il gallo d'oro e la Caponera sono due oggetti d'amore e anche due straordinari portafortuna che si passano il testimone nella vita di Dionisio, diventato via via molto ricco. Ma la vita degli uomini non sembra dissimile da quella dei galli da combattimento: si pu? vincere diversi incontri consecutivi ma prima o poi si perde. Tutto. Con questo racconto lungo, Rulfo ha concluso la sua opera letteraria, limitata in quantit? ma fondamentale per qualit? e per l'influenza che ha avuto su scrittori come Garcia M?rquez e Vargas Llosa. Prefazione di Ernesto Franco.

Il povero e malconcio Dionisio Pinzón riceve in dono un gallo da combattimento spennacchiato e moribondo. Per curarlo trascura la madre malata, che muore mentre il gallo miracolosamente recupera le forze e diventa imbattibile, facendo ricco Dionisio con i combattimenti. Le soddisfazioni che il gallo gli procura si intrecciano con l'amore per la Caponera, una bellissima cantante. Ma alla fine il gallo perde l'ultimo combattimento e muore. Per la vita del suo padrone inizia una china di sventura.
Questo romanzo breve di Juan Rulfo è rimasto inedito fino al 1980. Dopo l'adattamento che ne fecero García Márquez e Fuentes per il film omonimo di Roberto Gavaldón del 1964, Il gallo d'oro tornò sugli schermi nel 1986 (El imperio de la fortuna, Arturo Ripstein) e, sempre negli anni '80, fu alla base di una telenovela colombiana, intitolata La Caponera.

Dopo Pedro Páramo e La pianura in fiamme, che lo resero lo scrittore piú celebrato dell'America Latina, Rulfo scrisse tra il 1956 e il 1958 una novella che venne adattata per il cinema da Gabriel García Márquez e Carlos Fuentes.

Juan Rulfo nasce a Sayula, in Messico, nel 1918, in una famiglia agiata. A cinque anni, i «cristeros», fazione cattolica che contestava le leggi anticlericali della rivoluzione, uccidono suo padre; quando ne ha nove, la madre muore per un attacco di cuore; il piccolo Juan cresce in un orfanotrofio di Guadalajara. Nel 1944 fonda la rivista letteraria «Pan». Nel 1948 cambia impiego diventando rappresentante di pneumatici. Nel 1952 ottiene una borsa di studio della Fondazione Rockefeller che gli consente di dedicarsi per alcuni anni alla scrittura letteraria. L'anno seguente pubblica la raccolta di racconti El Llano en llamas. Nel 1955 pubblica Pedro Páramo. Muore a Città del Messico nel 1986. Di Juan Rulfo Einaudi ha pubblicato Pedro Páramo (L'Arcipelago, 2004 e Letture, 2014) e La pianura in fiamme (Letture, 2012).