Non esiste assurdità che non possa essere vissuta con naturalezza e sul mio cammino, lo so fin d’ora, la felicità mi aspetta come una trappola inevitabile. Perché persino là, accanto ai camini, nell’intervallo tra i tormenti c’era qualcosa che assomigliava alla felicità. Tutti mi chiedono sempre dei mali, degli “orrori”: sebbene per me, forse, proprio questa sia l’esperienza più memorabile. Sì, è di questo, della felicità dei campi di concentramento che dovrei parlare loro, la prossima volta che me lo chiederanno. Zoran Music racconta così l’esperienza del lager di Dachau. Il volume, catalogo della mostra curata da Flavio Arensi per gli spazi espositivi della città di Legnano, è un viaggio tra i «tormenti» del grande maestro italo-sloveno e ripercorre lo sviluppo del ciclo «Noi non siamo gli ultimi», fra le più intense testimonianze della pittura civile europea. A intervallare il lungo racconto della memoria dei campi emergono gli altri soggetti amati dal pittore: i cavalli, i migranti, le vegetazioni, le terre dalmate, Venezia e Parigi, in un continuo di suggestioni che muovono una nell’altra fino alle ombre delle ultime figure estreme degli anni novanta. Saggi di Flavio Arensi, Lorenzo Respi, Davide W. Pairone, Marco Vallora, Gojko Zupan e una prefazione dello scrittore Boris Pahor.
