War è un breve poema, una presunta terapia contro l'indifferenza e l'assuefazione al "magma del tutto". È una presa di posizione di un singolo e misero fruitore che si ribella in primis alla propria coscienza e al proprio status di semplice accumulatore di drammi altrui. Ancor più se si palesano altrove e lontani alcune migliaia di chilometri. L'indignazione e lo sgomento iniziale lasciano, come descritto in WAR, poi il campo alla riflessione più intima e profonda, un invito a una mobilitazione dei sentimenti e delle sensibilità per cercare un argine e un disinnesco sia ai micro che ai macro conflitti. Quasi quasi War si incanala in una sorta di preghiera laica e concreta. Un'azione forte dello spirito. Fino al possibile raggiungimento di un'illuminazione risolutiva.