Vite in attesa promette di conquistare il cuore di chi ha apprezzato
Parlarne tra amici di
Sally Rooney.
In effetti il pubblico di lettori perfetto per
Vite in attesa è un pubblico giovane che può facilmente riconoscersi nelle peripezie di
Maribel.
Maribel è una studentessa universitaria spagnola che ha appena accettato un dottorato in Francia, a Lille.
A Madrid non ha nulla che la trattenga: ambisce a qualcosa di più dalla vita e certamente sul piano sentimentale ha molto da lasciarsi alle spalle. E poi la Francia, così intellettuale, esercita un’attrattiva incredibile.
Vite in attesa ci regala un frammento di ritratto generazionale, ma anche un’istantanea di un momento di vita che in molti, in quel passaggio tra giovinezza ed età adulta, hanno vissuto.
Vite in attesa si focalizza su quel momento della vita in cui stai per lanciarti verso il futuro, ma non sei tanto sicuro delle scelte fatte, hai già qualche rimpianto e hai paura di prendere l’ennesima decisione sbagliata. Il periodo universitario per molti è proprio una zona grigia dove la posta in gioco è la definizione di se stessi
Di paure Maribel ne ha tante e anche l’esperienza a Lille non sembra essere risolutiva: tutti sembrano avere un posto nel mondo, un mondo che gira velocissimo in cui Maribel non trova la sua collocazione.
Non trova una casa in cui alloggiare, non riesce a procedere con la tesi, non capisce se il ragazzo che le interessa prova qualcosa per lei, si rende conto che forse il suo ex non è ancora così tanto ex e non accetta il proprio accento spagnolo che irrompe veemente nelle delicate tonalità del francese.
Tutti sembrano di più, lei si sente solo meno.
Vite in attesa è una vicenda di formazione che dura qualche mese ma che accompagna la protagonista in un percorso di scoperta, ascolto e accettazione. E che porta a guardare la giovinezza per una terra di possibilità ma anche di grandi responsabilità.
Recensione di Stefania C.