Nella Germania dei primi anni del nazismo, l'ingegner Sebastian è sposato e padre di cinque figli, ma intreccia relazioni sentimentali con adolescenti del suo stesso sesso. La famiglia finge di non sapere e questo condannerà ciascuno a una silente, colpevole prigionia psicologica. Solo per l'ultimogenita, Johanna, suo padre è un eroe, incappando nella muta condanna dei fratelli. Sebastian viene perseguitato dalle SS che gli infliggono carcere e manicomio, da cui si salva miracolosamente. Dopo la guerra, abbandona tutti e parte per la lontana Indonesia dove partecipa a un giro internazionale di pederastia, e dove farà fortuna come educatore. Quando si suicida, Johanna ne ripercorre le tracce nel Sud Est asiatico, comprendendo che suo padre non era l'eroe che pensava, ma un uomo mediocre e anaffettivo. Il suo è un percorso liberatorio che la porterà, unica della famiglia, ad affrancarsi dall'ingombrante figura paterna.