«La nuova strada doveva essere più lunga e più larga delle altre, e tutta dritta, la freccia dell'espansione urbana verso Occidente voluta dal viceré Pedro de Toledo, un Haussmann o Cerdà 'avant la lettre'. La costruzione di Via Toledo, iniziata poco dopo il suo insediamento, si prolungò durante il suo ventennale mandato (1532-1553) e anche oltre, e faceva parte del maggiore ampliamento urbanistico dall'Europa del suo tempo insieme alla chiesa e all'ospedale di San Giacomo nei pressi del porto, al rafforzamento di Castelnuovo, all'imponente baluardo di Cartel Sant'Elmo che dominava dall'alto tutta la città e al reticolo militare e residenziale dei Quartieri Spagnoli ai piedi della collina. Un sistema difensivo inespugnabile con il quale il potere spagnolo si proteggeva dalle minacce esterne, turchi e francesi, ma anche da eventuali rivolte interne, come quella avvenuta nel 1547. Una nuova città rispetto alla città antica; due città collegate da una via battezzata col nome del suo ideatore ed esecutore. Col tempo le due città confluiranno in una sola metropoli che avrà nella strada di Toledo un suo simbolo... [.. .] Nel 1870 il Consiglio comunale, con il sindaco Paolo Emilio Imbriani, ribattezzò la strada Via Roma...» Introduzione di José Vicente Quirante Rives.