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yanagihara hanya - una vita come tante

UNA VITA COME TANTE


5 stelle su 5 2 recensioni presenti


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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Sellerio

Pubblicazione: 11/2016





Trama

In una New York fervida e sontuosa vivono quattro ragazzi, ex compagni di college, che da sempre sono stati vicini l'uno all'altro. Si sono trasferiti nella metropoli da una cittadina del New England, e all'inizio sono sostenuti solo dalla loro amicizia e dall'ambizione. Willem, dall'animo gentile, vuole fare l'attore. JB, scaltro e a volte crudele, insegue un accesso al mondo dell'arte. Malcolm è un architetto frustrato in uno studio prestigioso. Jude, avvocato brillante e di enigmatica riservatezza, è il loro centro di gravità. Nei suoi riguardi l'affetto e la solidarietà prendono una piega differente, per lui i ragazzi hanno una cura particolare, una sensibilità speciale e tormentata, perché la sua vita sempre oscilla tra la luce del riscatto e il baratro dell'autodistruzione. Intorno a Jude, al suo passato, alla sua lotta per conquistarsi un futuro, si plasmano campi di forze e tensioni, lealtà e tradimenti, sogni e disperazione. E la sua storia diventa una disamina, magnifica e perturbante, della crudeltà umana e del potere taumaturgico dell'amicizia.




Recensione Libraio

“Ogni mese, ogni settimana, decideva di aprire gli occhi per vivere un altro giorno nel mondo. Lo faceva anche quando si sentiva così male che, a volte, era come se il dolore lo trasportasse in un altro stato, nel quale tutto, perfino il passato che cercava disperatamente di dimenticare, sembrava assumere i toni grigi e sbiaditi di un acquerello.”

 

Annoverato dal Guardian tra i 100 migliori romanzi del XXI secolo, Una vita come tante è diventato in breve tempo un libro culto in tutto il mondo. Bestseller assolutamente inaspettato, verrebbe da aggiungere, perché il romanzo di Hanya Yanagihara si presenta al lettore con tutte le difficoltà e le ruvidità di una lettura impervia. Una vera cronaca della sofferenza, una storia di dolore che fa precipitare nell’abisso dell’animo umano, lunga più di 1000 pagine, che spaventano chiunque.

Eppure, Una vita come tante riesce proprio dove non ci aspettava. Perché incatena chi legge, entra sotto la pelle e fa male, ma allo stesso tempo è ipnotico e la forza della storia e della scrittura sovrastano di prepotenza qualsiasi ostacolo, tanto che ci si ritrova, chiusa la maratona di lettura, a desiderarne ancora. Perché le oltre 1000 pagine non bastano.

È questa, in estrema sintesi, la misteriosa alchimia del libro, un’esperienza di lettura dalla potenza devastante che lascia il segno sui lettori, divisi tra adorazione e odio, ma incapaci di restare indifferenti.

Hanya Yanagihara racconta le vicende di quattro amici, Malcom, Willem, JB e Jude, che si incontrano al college, creano una di quelle fratellanze possibili solo in giovinezza: ragazzi come tanti, alle prese con i propri sogni di carriera e di successo. Malcom che vuole diventare architetto, Willem che serve ai tavoli sperando di calcare il palcoscenico, JB dall’animo haitiano e dalle stravaganze d’artista, Jude che vuole diventare avvocato. Ma se all’inizio il centro della narrazione è sui tre amici, il loro passato, le tribolazioni familiari, la visione del futuro e la solitudine della crescita, Jude resta nell’ombra, quasi fuori fuoco. È impercettibile il cambio di prospettiva della storia, che inesorabilmente, a piccoli tratti, lo porta in primo piano facendone il vero e assoluto protagonista.

È misterioso, Jude St Francis, nessuno conosce il suo passato, è un ragazzo magnetico e solitario, dalla bellezza abbagliante, ma sofferente nel corpo, vittima di crisi di dolore violentissime, e di atti di autolesionismo continui. Attorno a lui ruotano gli amici, impegnati nella costruzione di se stessi, così come nel rispettivo accudimento, ma soprattutto nella protezione di quello che sembra il ragazzo più fragile e affascinante tra di loro, bello, delicato e introverso. Essere amici di Jude significa accettare di essere tenuti a distanza, tutelarne i silenzi, i misteri: lo sanno, e rispettano ognuno a modo suo, il bisogno di riservatezza del compagno. Chi per estro o malafede, disattenderà questo tacito impegno, non sarà negli anni mai perdonato.

 

“Ciascuno di loro - Malcolm con le sue casette, Willem con le sue ragazze, JB con i suoi quadri e lui con i rasoi - cercava una forma di conforto, qualcosa che gli appartenesse completamente e che tenesse lontane la grandezza terrificante e l'impossibilità del mondo esterno, lo scorrere implacabile dei minuti, delle ore, dei giorni.”

 

Storia di amore e formazione, Una vita come tante si spinge in profondità alle radici del dolore e in quelle dell’amore, facendole andare insieme, in un affresco che attraversa gli anni, racconta una vita, e insieme più vite, che non hanno nulla di ordinario, non sono “Little Life” ma immensi percorsi alla ricerca della salvezza dall’inferno.

È con la violenza stroboscopica di flashback improvvisi che vengono svelati frammenti di verità su Jude, quell’abisso di abusi e intollerabile malvagità che l’hanno portato a essere chi è, e non, con il doloroso lapsus che lo ossessiona, cosa è. Perché la cicatrice più oscena non è quella che deturpa la pelle ma quella che viola l’anima con il senso di colpa, come se quel dolore partisse da lui. Convincersi di meritare il male: in questa autodistruzione è la grandezza sconfinata del dolore, un luogo oscuro abitato da creature della propria mente, che chiedono altro dolore come sollievo.

Non bastano gli amici, non basta l’amore, nemmeno poter essere chiamato figlio, perché non esiste balsamo all’orrore per Jude, cresciuto nella convinzione che è proprio quell’orrore a definirlo, come testimonia la geografia della violenza disegnata sulla pelle: il suo è un assioma dell’uguaglianza che non ha redenzione, ma tiene inchiodato al peccato. X=X, siamo quello che abbiamo vissuto, uguali a noi stessi per sempre, a prescindere da quello che facciamo, a prescindere da chi ci ama e allevia le nostre pene, a prescindere da quanti fatti della vita mettano spazio siderale tra noi e il passato.

 

“La vita è così triste, pensava in quei momenti. È così triste, eppure continuiamo a viverla, tutti: le restiamo attaccati, tenacemente, cercando qualcosa che ci offra un po' di sollievo.”

E se l’autrice ha da un lato la capacità di non indugiare troppo sui fattacci del passato, nutrendoli anche di dissolvenza per renderli ancora più carichi di sporcizia e sofferenza, dall’altro ha la capacità di lavorare di intermittenza con le tregue dell’amore, e dell’amicizia, dove emergono accanto all’amato Willem, Harold e Andy, due anime buone, che sono una famiglia, un cordone di sicurezza, personaggi di straziante umanità.  E se non basta l’amore a redimere il male, tanto più in chi è cresciuto mescolandoli e confondendoli, resta comunque, a conforto di chi va e di chi sceglie di restare, la convinzione che non si va avanti che per gli altri. Sono loro la motivazione più profonda per mettere un passo davanti all’altro, per renderci degni del loro attaccamento, nonostante tutto.

È in questa traccia che si nasconde, se non l’happy end che sarebbe inadeguato, una voce di consolazione, e un riscatto dalla nostra solitudine: ridondante, eccessivo, sinuoso nella scrittura e nella struttura da retrospettiva, melodrammatico e realistico, Una vita come tante è impossibile da catalogare, come il suo protagonista Jude, emblema di un post umanesimo senza identità.


«Ora non puoi capire le mie parole, ma un giorno le capirai: l'unico segreto dell'amicizia, credo, è trovare persone migliori di te - non più furbe o più vincenti, ma più gentili, più generose, e più comprensive -, apprezzarle per ciò che possono insegnarti, cercare di ascoltarle quando ti dicono qualcosa su di te, bella o brutta che sia, e fidarti di loro, che è la parte più difficile di tutte. Ma anche la più importante
».



Recensione di Francesca C.



Note Editore

Vincitore del Kirkus Prize, finalista al National Book Award e al Booker Prize. Tra i migliori libri dell'anno per il «New York Times», «The Guardian», «The Wall Street Journal», «Huffington Post», «The Times».




Prefazione

«Uno dei libri più amati e discussi d'America». Antonio Monda, LA REPUBBLICA

«Magnifico e perturbante, una disamina del baratro della crudeltà umana e del potere taumaturgico dell'amicizia». THE NEW YORKER

«Martin Amis una volta si è chiesto: "A parte Tolstoj, chi ha mai reso interessante la felicità in un romanzo?". La sorprendente risposta è Hanya Yanagihara: i momenti più coinvolgenti del suo libro non sono i più brutali ma quelli di maggiore tenerezza, quando Jude riceve l'aiuto partecipe dei suoi amici». THE NEW YORKER

«Quante volte capita che un romanzo sia inquietante fino alle lacrime eppure così rivelatorio della gentilezza della natura umana da farvi sentire in uno stato di grazia? Lo stupefacente secondo romanzo di Yanagihara scandaglia a fondo la vite intime dei suoi personaggi e il lettore non solo ne prende a cuore il destino ma ha l'impressione di viverle in prima persona. A Little Life racconta la crudeltà inimmaginabile di cui sono capaci gli esseri umani, la violenza imposta a un bambino e la sua lotta per superarne le conseguenze. Le sue pagine sono piene di dolore, ma ovunque emerge l'infinita capacità dell'uomo di resistere e di amare. Non è un'iperbole definire questo romanzo un capolavoro, e forse questa parola è semplicemente troppo poco». THE SAN FRANCISCO CHRONICLE

«Totalmente coinvolgente, meravigliosamente romantico, a volte straziante. Una vita come tante mi ha tenuto a leggere fino a tarda notte, notte dopo notte». Edmund White

«Non capita spesso di leggere un libro di queste dimensioni e di pensare "vorrei che fosse più lungo", ma l'autrice ci porta talmente a fondo nella vita e nelle menti dei suoi personaggi che si fatica a lasciarceli alle spalle». THE TIMES

«Una esperienza di lettura avvincente e quasi ipnotica, un ritratto vivido, iperreale dell'esistenza umana, un romanzo dagli intensi toni drammatici e sentimentali dipinto con pennellate delicate e sottili». THE INDEPENDENT

«Un romanzo con le dimensioni e il coinvolgimento del Cardellino di Donna Tartt». THE BOSTON GLOBE

«Raccontare la sofferenza è il più facile dei trucchi o la più ardua delle sfide? Io so solo che di rado negli ultimi tempi la lettura di un romanzo è stata per me un'esperienza così intensa e inquietante. Congratulazioni all'editore che ne ha acquisito i diritti (Sellerio) e in bocca al lupo a chi dovrà tradurlo». Martina Testa, RIVISTA STUDIO




Autore

Hanya Yanagihara, scrittrice statunitense di origini hawaiane, ha pubblicato il suo primo romanzo, The People in the Trees, nel 2013. Ha scritto di viaggi per «Traveler» e collabora con il «New York Times Style Magazine». Una vita come tante, il suo secondo romanzo uscito nel marzo 2015 e tra i maggiori libri dell'anno, è un successo internazionale.










Altre Informazioni

ISBN:

9788838935688

Condizione: Nuovo
Collana: IL CONTESTO
Dimensioni: 211 x 60 x 136 mm
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 1094
Traduttore: Briasco L.





I vostri commenti al Libro

2 recensioni presenti.

23/03/2017 Di f.lanotte
5 stelle su 5

Voto dato sulla fiducia



17/12/2021 Di cibusmentis
5 stelle su 5

Non ancora letto ma arrivato in condizioni perfette



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