Il romanzo, ambientato nel rione Sanità a Napoli, è basato su una storia vera e prende l'avvio dal casuale ritrovamento di sessantasei lettere che il protagonista, Elvio, zio dell'autore, inviò a sua sorella dal 1953 al 1965. Nello svolgersi delle vicende emergono via via i turbamenti sessuali adolescenziali di Elvio, la consapevolezza di essere attratto dagli uomini, la scoperta di non essere il solo a provare pulsioni di quel tipo, l'esplorazione del sesso, il primo amore. Parallelamente c'è la consapevolezza dell'impossibilità di esprimere a voce alta ciò che provava, da un lato per un soffocante controllo familiare, improntato a un rigido rigore morale, dall'altro per una società che, con il fascismo prima e con la società perbenista del dopoguerra, condannò duramente l'omosessualità. Nel romanzo vi sono molti stralci di quelle lettere, grondanti di umanità, focalizzate in particolare su due episodi: il viaggio che effettuò, ventiseienne, in Danimarca nel 1954, al fine di ottenere una riassegnazione di sesso sulla scia di quella di Christine Jorgensen del 1952, e la successiva relazione con un giovane napoletano, un amore sfortunato ma che pure mutò le sorti della sua vita.