Con
Un bello scherzo di Andrea Vitali ci riporta a Bellano, a seguire i casi del Maresciallo Ernesto Maccadò.
All'imbarcadero di Bellano c'è un bar in cui gli affari dovrebbero andare a gonfie vele. E invece può succedere che si stia con le mani in mano anche per giornate intere.
Ma il 5 marzo del 1935, al calar della sera, al molto attracca la milizia confinaria.
Questo evento segna l'inizio dello svolgersi dei fatti diUn bello scherzo di Andrea Vitali: data che nessuno a Bellano può dimenticare.
Da quella nave scendono tre uomini di nero vestiti, hanno modi bruschi, incutono timore.
Ad assistere a questo sbarco ci sono il Gnazio e pochi sparuti testimoni.
Rapida la loro incursione finalizzata a prelevare e caricare sulla nave, a peso morto, il maestro Fiorentino Crispini.
Un bello scherzo di Andrea Vitali mostra come anche a Bellano non ci sia grande spazio per la tranquillità: il Gnazio non riesce a credere che il povero Maestro Crispini possa essere coinvolto in loschi affari che prevedono trattamenti del genere. Decide così di informare il Maresciallo Maccadò perchè sia lui a trattare con la Milizia.
E magari riesce pure a riportare il Maestro, che negli ultimi tempi non sembra più essere tanto lui.
Un bello scherzo di Andrea Vitali è una storia di persone umili che hanno tempra da eroi ed è una storia di un paese in cui, in fondo, è sempre bello ritornare.
Recensione di Stefania C.