Questo libro raccoglie tutte le poesie e le lettere di Elizabeth Siddal ed è l'unica edizione basata sui manoscritti originali di Siddal conservati all'Ashmolean Museum di Oxford. Di Elizabeth Siddal più che il nome e l'opera, è il volto a essere noto, ritratto nei panni dell'Ofelia annegata tra i fiori di un celebre quadro di John Everett Millais esposto alla Tate Britain di Londra. A lungo Siddal è stata la Beatrice idealizzata del Dante inglese, imprigionata nel ruolo passivo della donna "creata" dal genio maschile, novella Ofelia destinata al suicidio per amore, colomba addomesticata nella gabbia preraffaellita. A partire dalla sua drammatica scomparsa per un'overdose, la sua figura è stata avvolta da un'aura decadente di mistero e tragedia, amore e morte, alimentata dall'episodio, poi mitizzato, dell'esumazione della sua salma da parte di Rossetti. La leggenda della bellissima modella amata dai preraffaelliti ne ha a lungo offuscato l'identità di autrice: gli studi femministi ne hanno riscoperto le opere pittoriche e poetiche, espressione di un originalissimo punto di vista che emerge nei circoli artistici vittoriani dominati dagli uomini. Nel suo raffinato microcosmo preraffaellita, la voce poetica di Elizabeth Siddal è ben lontana dall'essere quella di una «mite, ignara colomba», come il marito Dante Gabriel Rossetti si compiaceva di definirla: è invece quella di una giovane artista decisa a superare le limitazioni imposte alle donne nell'Inghilterra vittoriana e affermare la propria personalità.