Giovanni Chiaramonte trascorre l’estate del 1970 in vacanza in Sicilia sudorientale e in compagnia delle sue due Leica, realizza quello che è il suo primo progetto fotografico. A distanza di anni, il fotografo ritrova in fondo alla sua cantina un centinaio di negativi in bianco e nero, in gran parte mai stampati, testimoni di un mondo scomparso e di un uomo divenuto altro rispetto a quel tempo. Da quel ritrovamento, nasce Ultima Sicilia, un volume imperdibile, che ci mostra le immagini di un giovanissimo Chiaramonte, prima della sua ascesa.
"La dolcezza del cuore aperto e sensibile di Chiaramonte è visibile ovunque si è fermato: ogni portone e ogni gesto gli ha dato qualcosa da cogliere e custodire, fosse anche insignificante o momentaneo. Si vede come tutto fosse importante per lui... La trasparenza di questo sentimento lo accompagna attraverso gran parte delle fotografie." Joel Meyerowitz
"Una costante dello sguardo del ragazzo Chiaramonte è la maniera di sentire la luce. La luce costruisce lo spazio, definisce le architetture, fa vedere le scale, l’intersecarsi delle viuzze, è l’essenza di quel teatro. Quasi sempre tagliata, come arrivasse dalle quinte di un palcoscenico, esalta le superfici, scolpisce i personaggi… È personaggio del racconto anche lei." Ferdinando Scianna