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centazzo roberto - tutti i giorni e' cosi'. le storie di cala marina

TUTTI I GIORNI E' COSI'. LE STORIE DI CALA MARINA




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

TRE60

Pubblicazione: 07/2019





Trama

Appoggiata a un mare calmo, Cala Marina è una località tranquilla, soprattutto prima che inizi la stagione estiva, quando è popolata soltanto da nonni e nipoti, e da qualche coppia in cerca di intimità. Alla sua piccola stazione FFSS ogni giorno si può incontrare la stessa piccola folla di personaggi: Dalmasso, il capostazione triste, Ludovica, la barista sensibile; Silvano, dentro la sua edicola piena di fumetti; il professor Martinelli, pendolare, matematico e filosofo; Bartolomeo, il tassista; Adelmo, l'addetto alle pulizie e poi Norberto, il maresciallo della Polizia Ferroviaria. La vita scorre senza scossoni a Cala Marina, e il resto del mondo con il suo fragore resta sullo sfondo, lontano come i rapidi, che non fermano mai. Tutti i giorni è così, «arriva il treno accelerato, il macchinista lancia il segnale sonoro, le ganasce dei freni stridono e il treno si ferma. C'è chi scende e chi sale, come sempre. Ma oggi accade qualcosa di diverso. Dalla seconda carrozza fa la sua apparizione una donna, alta, in equilibrio su tacchi a spillo. È bellissima...»  




Recensione Libraio

“Ci sono stazioni come Cala Marina in cui per anni non accade niente, poi, un giorno, un fatto straordinario turba la tranquillità del quadro, e tutto cambia.”
A Cala Marina, paese immaginario della Riviera, le giornate scorrono tutte uguali, soprattutto quando la stagione estiva non è ancora iniziata. A maggio, la località è sonnacchiosa, pacata, sospesa in un’apparente tranquillità.
La stazione per lo più si anima con l’arrivo e la partenza dei pendolari, volti noti al capostazione Dalmasso, che conosce le abitudini di tutti. Come quelle del professor Martinelli, due quotidiani all’edicola di Silvano e la fetta di torta al bar di Ludovica prima di salire sul treno che lo porta alla scuola nel capoluogo, a trenta chilometri di distanza, dove insegna matematica. O come quelle del tassista Bartolomeo, posteggiato fuori dalla stazione, che durante la stagione “bassa” trascorre il tempo a fare cruciverba, poche corse quando non ci sono i villeggianti dell’estate.
“Ci sarebbe parecchio da dire sulle stazioni”: luoghi di arrivo e di partenza, di incontro ma anche di ricovero, per chi vive ai margini, come Adelmo, che fa le pulizie e passa il tempo a guardare gli altri, invisibile dentro il suo silenzio: lui, muto, è pieno di parole e di racconti che scrive su un taccuino. Perché, a saper guardare, anche dietro la realtà più quieta si nascondono tante storie.
Tutti i giorni è così a Cala Marina, Silvano legge i fumetti nella sua edicola, Ludovica serve i caffè e vigila sulla sorella Sofia, Martinelli commenta i fatti di attualità e li interpreta secondo equazioni matematiche, Bartolomeo incrocia definizioni, Adelmo pulisce, osserva e ascolta.
Poi, un giovedì, dal treno scende Liliana Borromini, vestita di bianco, una bellezza abbagliante. È per tutti un’apparizione che nel giro di poche ore si trasforma in sparizione: la donna non è mai arrivata all’albergo dove era diretta, e nessuno l’ha più vista. Ma tutti la ricordano. Viene incaricato dell’indagine il maresciallo Norberto, del tutto inadeguato al compito.
Ora dopo ora, mentre si investiga sul caso della bella Liliana, sotto la coltre di tiepida serenità di Cala Marina, si svelano malinconie e tradimenti, si scambiano teorie. Siamo negli anni 60, alle Capannelle si attende Gino Bramieri. Anni lontani da intercettazioni, telecamere, dna, social network. Si lavora con il taccuino in mano, con il fax e il gettone per la cabina telefonica, con un piede di porco in macchina e la soluzione sotto il naso.
“Gli viene in mente un pensiero: le parole intersecandosi fanno nascere nuove parole e sono come i treni che, spostando le persone, intrecciano i loro destini e fanno vivere nuove storie.”
Tutti i giorni è così ha un’emozione in più rispetto al classico giallo, è una commedia con il sapore dei bei tempi andati, raffigurazione godibile e vivace di un’umanità di provincia che vive in un mondo in miniatura e sogna la libertà: il primo romanzo di una nuova serie, con personaggi che l’ironia di Roberto Centazzo rende autentici e memorabili.

Recensione di Francesca Cingoli









Altre Informazioni

ISBN:

9788867025435

Condizione: Nuovo
Collana: NARRATIVA TRE60
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 212


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