Claude Lévi-Strauss, nato a Bruxelles nel 1908, è il più grande antropologo vivente. Ha speso metà della sua vita a studiare le tribù indiane del Nord e Sud America. Dal 1959 all'82 ha tenuto la cattedra di Antropologia Sociale al Collège de France. Accademico di Francia dal 1973, ricordiamo fra le sue opere tradotte in italiano: Tristi tropici (Milano 1960), Il pensiero selvaggio (Milano, 1964), Il totemismo oggi (Milano, 1964), Il crudo e il cotto (Milano, 1966), Antropolgia strutturale (Milano, 1966), Le strutture elementari della parentela (Milano, 1969), Guardare, ascoltare, leggere (Milano, 1994). Per nottetempo sono usciti Tropici più tristi (2005) per la collana i sassi e, nei gransassi, Cristi di oscure speranze (2008).