Da bambina e da adolescente, Liz Prince era tutto fuorché femminile: mai in tutù rosa, mai intenta a giocare alle Principesse con le amichette. Ma non si può dire nemmeno che fosse "uno dei ragazzi", come imparò ben presto a sue spese, quando l'allenatore della squadra giovanile di baseball la esiliò a bordocampo senza lasciarle mai sperimentare il brivido del monte di lancio. Liz stava da qualche parte, nel mezzo, e Tomboy è la storia della sua lotta per trovare il suo posto nel mondo. Tomboy è una graphic novel che parla del rifiuto delle costrizioni di genere, ma anche di come del genere si possano involontariamente far propri gli stereotipi, per poi rendersi conto più avanti nella vita che si può essere una femmina sia in jeans e t-shirt che in tutù rosa. Autobiografia narrata per aneddoti, Tomboy segue Liz dalla primissima infanzia fino all'età adulta, esplorando le sue tribolazioni e i suoi desideri - in costante evoluzione - rispetto all'essere femmina, qualunque cosa ciò significhi. Dal netto rifiuto - che sfiora quasi la misoginia - di qualsiasi cosa da lei percepita come "femminile" alla scoperta, tramite la comunità punk, che la nostra identità è ciò che facciamo di essa a prescindere dal genere, Tomboy è tanto esilarante e onesto quanto scomodo e, a tratti, anche straziante.