Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi devono raggiungere l'Unione Sovietica alla fine degli anni Ottanta. Sono gli ultimi anni dell'impero sovietico e le parole del giorno sono glasnost e perestrojika. Si preparano studiando i libri delle prodigiose avanguardie degli anni Venti, si addentrano nei volumi dei grandi viaggatori dei secoli passati, in vista di un film che rifletta sulla memoria di quei grandi eventi. Insieme hanno l'abitudine di compilare taccuini con appunti, disegni, pensieri, ricette, uno zibaldone che racconta il loro modo di lavorare. Nel volume sono riprodotti per la prima volta una scelta dei taccuini in copia anastatica. Uno strumento unico per andare alla fonte della loro ispirazione. Seguono i saggi di Eva Fabbris e Corinne Diserens e un'intervista di Andrea Lissoni, più una serie di materiali editi e inediti per approfondire il lavoro di due tra i più importanti artisti e film-maker della scena contemporanea.