"Si svegliò di soprassalto. Come al solito aveva sognato il luna park e quel maledetto giorno del suo dodicesimo compleanno, quando sua madre l'aveva portata a fare un giro sulla ruota panoramica e poi era scomparsa dalla sua vita. Vicine, l'una accanto all'altra, Luisa le aveva sussurrato all'orecchio parole di cui non ricordava nulla.
«Mamma, non sento, cosa dici?»
Di nuovo, nel sogno, si era scostata per guardarla in viso e osservare le sue labbra muoversi, ma non udiva alcun suono.
«Non ti capisco, parla più forte.»
A quel punto si era svegliata, come accadeva sempre, da più di un anno ormai.
Solo che di solito, quando apriva gli occhi, era a casa, distesa nel suo letto.
Quella volta no.
Era seduta per terra, in una posizione alquanto inconsueta, con la schiena appoggiata al muro, in una stanza completamente buia.
Una stanza che non era la sua.
Dove si trovava?
Tranne il sogno, non riusciva a ricordare niente, come era possibile?"
