“Potrei chiamare disastrologia questo trattato, questo
regesto degli amori morti di cui lo sganciamento astrale è radice, è matrice.
Forse c'è una maledizione nel mio destino; forse il mio cuore è nato su un
cimitero indiano.”
Candidato al Premio Strega e al Premio Campiello 2022,
la “disastrologia” di Daniela Ranieri è una mappa di incontri, luoghi, pensieri:
destrutturato e poliedrico, Stradario aggiornato di tutti i miei baci
registra, analizza, cataloga episodi e sentimenti.
Una donna che fa fatica a trovare il suo spazio nel
mondo, e ha difficoltà a relazionarsi con quanto la circonda, infonde ansia e
nevrosi in ogni aspetto della sua vita, zigzagando tra uomini per lo più
manchevoli, ognuno dei quali rappresenta un sentiero percorribile, una
possibilità, un motivo di riflessione.
C’è spazio per tanto indagare in questo corposo
romanzo nel quale ci si perde, entrando e uscendo da luoghi di tirate e di
approfondimenti, tra Roma e la Sicilia, tra uomini che arrivano e vanno, tra innumerevoli
profumi, e un randagismo sentimentale carico di solitudine.
Contemporaneo e brillante, il percorso dell’autrice
tra le mille strade interrotte disegna una geografia del bisogno: essere fuori
asse, come le costellazioni alla sua nascita, porta la protagonista a
rapportarsi con un campionario umano multiforme. Ne esce un affresco
antropologico, una miscellanea piena di disincanto, solo apparentemente
disorganizzata.
Se una cosa accomuna tutti i baci, gli incontri, gli
spunti di cultura, e non di nozionismo, è la comunicazione, che trascende
spesso le parole e si nutre di sguardi, di tatto, di essenze che spalancano
emozioni. Sono i corpi a parlare, a evocare sentimenti, come fa la poesia, come
fa la mente olfattiva con la sua capacità di scatenare azioni, provocare
reazioni emotive, suscitare ricordi.
“Sono un cane affamato che si aggira per una città
fantasma: ogni forestiero, anche quello che nasconde un bastone, per me
rappresenta la speranza.”
Il senso non verbale e sensoriale della vita è
l’essenza della solitudine della protagonista: Kafka e Gadda sono solo alcuni
dei nomi dell’universo culturale di Daniela Ranieri, utili a disegnare il
disagio intellettuale e umano di una donna che non sta bene nel mondo, che odia
il degrado di Roma, odia i medici, e anche i veterinari, si lancia in divagazioni
piene di sarcasmo e poi si immerge nelle mille essenze dei suoi profumi
assecondandone le sfasature, alla ricerca di corrispondenze nuove, forse di un
equilibrio.
Gli uomini conosciuti e avuti sono archetipi,
istantanee umane fissate alla massima potenza: Il narcisista, lo stalker, il
tirchio, il limitato, il traditore. Ognuno di loro porta una parte di
conoscenza al tutto, in una sorta di enciclopedia della vita a cui appartengono
tante voci diverse, tra erotismo e conflitti interiori.
Sono tutti momenti magici all’inizio, pronti a
schiantarsi contro la disillusione. L’uomo perfetto si compone forse di tanti
pezzi diversi, delle stelle di passaggio nella sfiancante giostra
dell’innamoramento.
“Mi disse che io non sapevo amare. Che non ero capace
di dare o di manifestare amore: spalancandomi davanti la faccia, con le mani a
forcipe, le fauci della mia stessa bestia interiore.
Piangevo: «Perché mi dici questo? Cosa devo fare che
non faccio?»”
In continuo dialogo interiore, la protagonista ci
conduce dentro un labirinto, che a ogni svolta racconta una storia di vanitas
umana, esplorandone tutte le pieghe e raccontando i suoi incontri racconta se
stessa e le feritoie del suo animo.
«Sono tutti gli
scrittori che ho letto, tutte le persone che ho incontrato, tutte le donne che
ho amato, tutte le città che ho visitato» diceva Jorge Luis Borges e Daniela
Ranieri, giornalista con una formazione in antropologia culturale, lavora su
questo mosaico di vita con una lingua ricercata, mai artificiosa, con un’ironia
elegante, che nutre una saggezza consapevole e non enfatizzata, e una cultura
intrisa di vita, forse la sola cosa degna di fiducia.
“Ricordatevi di imparare a memoria alcune frasi di un
grande classico, prima di andarvi a incontrare nel passato per consolarvi delle
ore di scuola: solo la letteratura è fonte di verità.”
Stradario aggiornato di tutti i miei baci è un libro unico, coltissimo, feroce e un catalogo
intimo non solo erotico costruito come un flusso di coscienza torrenziale dal
quale si esce stremati e appagati, nella mente e nel cuore.
Recensione di Francesca C.
