Il libro propone una originale narrazione della storia dell'architettura novecentesca e, in particolare, del quadro della «tarda modernità», che trae impulso decisivo dalle trasformazioni legate al secondo conflitto mondiale. Sono i densissimi, cruciali decenni in cui vanno disponendosi i tasselli fondamentali del mondo globalizzato. La Guerra fredda, lungi dall'essere un semplice sfondo o ambito di esclusiva pertinenza politica e militare, assume in questa cornice l'evidenza di un decisivo fattore di modernizzazione, generatore di trasferimenti di risorse, di antagonismi e barriere, ma anche di forme inedite di scambio e circolazione che interessano Ovest, Est e Sud del mondo. È una presenza pervasiva che orienta indirizzi e opzioni di sviluppo, influenzando la vita quotidiana di milioni di persone. Se ne possono cogliere indizi, impronte e riflessi nella ricerca e nella competizione tecnologica, nell'organizzazione dei cantieri, così come nelle politiche culturali e nei dibattiti sulle riviste, nelle Esposizioni, nelle opere realizzate e nei contributi teorici, negli immaginari cui attinge la cultura progettuale.