A.E. Stallings nelle sue poesie personalizza i miti classici liberandoli dagli schemi interpretativi usuali e arricchendoli con un punto di vista originale e un tono spesso leggero. Ne trae i significati profondi associandoli alla vita di tutti i giorni, rendendoceli vicini, anzi contemporanei, tramite uno stile sempre diretto e accessibile, benché sappia giocare con eleganza tra ambivalenza e ingegnosità. [...] Per la capacità di utilizzare forme tradizionali come sonetti, villanelle, terza rima, Stallings è stata spesso associata ai poeti del New Formalism americano, un movimento letterario che nel tardo XX secolo, e fino all'inizio del XXI, ha promosso un ritorno alla poesia metrica, rimata e narrativa, ma non autobiografica, come reazione al verso libero e alla poesia confessionale. Lei non gradisce però di essere inclusa in tale movimento e preferisce da un lato non inseguire la precisione metrica a tutti i costi, lasciando spazio anche a versi non rimati e al verso libero, e dall'altro vedere negli elementi formali un mezzo e non un fine. [...] "C'è chi dice che la poesia sia la libera espressione di sé," ha affermato, "ma non mi interessa esprimere me stessa, voglio esprimere la poesia, trovare quello che una poesia ha da dirmi e quello che mi può insegnare." (Dall'introduzione di Carla Buranello)
