29/03/2013
Di orsobear.49
5 stelle su 5
Ricostruzione della memoria di eccezzionale rigore etico e storico. Commovente la forza vitale del protagonista che non è stata spezzata nè dalla miseria nè dall'orrore del lager. Anche il disastro del vajont è stato messo alle spalle, e lo sguardo è verso il futuro. La forza deriva dalle solide radici della comunità montana, dall'inestinguibile amore per la propria terra. Anche la passione per la fatica sportiva aiuta a cacciare indietro gli incubi dei terribili eventi vissuti.
Leggendo il libro si scopre la ricchezza culturale di una piccola comunità montana, abituata a superare la fatica, la miseria, la guerra, a costruire il lavoro e il rapporto con le comunità limitrofe e lontane.
Figlio di questa comunità è l'eccezzionale figura, forte fisicamente e moralmente, del protagonista.
L'autrice riesce a rendere il racconto scorrevole e avvicente, rimanendo fedele alle parole, magari dialettali (è la sua cultura), del protagonista .