“Tu poi si semp’ stat’ accussì. Si ‘nu personaggio! Pure da bambino. T’inventavi sempre ‘nu sacc’ di cose.”
Il romanzo che non ti aspetti. Perché Rosario Pellecchia è ‘nu personaggio, famoso dj radiofonico, di quelli così famosi che ne conosci anche il volto, non solo la voce.
Solo per vederti felice è il suo primo romanzo, ed è una storia di emozione e di dolore, che Rosario ha trasformato in una grande ri-educazione sentimentale.
Un libro che parla al cuore, perché la vicenda ci appartiene, fa parte della nostra vita.
Il protagonista è Ross, fa il dj a Milano, è brillante e di successo, è invitato agli eventi giusti, passa le serate nei posti alla moda, vive nel quartiere dei creativi. Circondato da ragazze, ha appena iniziato a frequentare Sara, con la quale riesce subito a fare casino.
Non ha tempo per sistemare le cose perché viene richiamato a casa dalla sorella Laura. La mamma sta peggiorando e la demenza senile si aggrava ogni giorno che passa. La sorella ha bisogno di una pausa, e Ross deve trasferirsi dalla mamma e passare con lei tutto agosto. Casa è Castellamare di Stabia, lontano dalla Milano fighetta, lontano da Formentera dove erano previste le vacanze con Sara, spiagge e dj set nei locali. Castellamare è un altro mondo, è la casa caldissima, la vecchia carta da parati, la cameretta da ragazzo rimasta uguale, gli gnocchi al sugo, la cartoleria, l’amico Ciro.
Chi è cambiata è la mamma, che vive in una confusione di ricordi e fantasie, parla con i personaggi della televisione, cerca il padre morto anni prima, alterna lucidità a buio. E’ una convivenza non facile, è assistenza continua, per Ross il dolore si unisce all’impotenza mentre cerca di creare una quotidianità serena, lui cucina, lei lava i piatti, poi l’idea: assecondare un poco le fantasie della mamma per regalarle serenità, creare un mondo bizzarro affinché la mamma possa sorridere.
“è questo che sto cercando di fare con mia madre: trasformare il mio dolore e il suo in qualcosa di buffo e folle e creativo, perché forse questo è l’unico modo per salvarla. Per salvarci.”
Il viaggio di Ross nel dolore si rivela essere un viaggio nel sentimento, dove anche grazie all’immaginazione l’accudimento restituisce un valore e un nuovo senso di identità, riempiendo e trasformando l’animo e aprendolo all’amore. Giorno dopo giorno, Ross si ritrova, mettendosi in discussione, e privo dei clamori milanesi, guarda dentro e attorno a sé, riscopre il senso dell’amicizia generosa, della complicità, del perdono.
E si ritrova grato, tra sorrisi, ricordi e lacrime, per un dolore necessario a fare riaffiorare il senso della sua umanità più vera.
“Che strana la vita: pensavo di venire qui a combattere una guerra, e invece sto provando così tante emozioni nuove da averne il cuore completamente travolto.”
Alla fine puoi aver girato il mondo, fatto i lavori più fichi, conosciuto migliaia di persone ma è grazie alla mamma e al suo sguardo che ritrovi te stesso. Dedicato ad Anna, “mia madre, il primo sorriso che ho imparato ad amare”.
Bravo Pellecchia, ci hai fatto emozionare assaje.
Recensione di Francesca Cingoli