Tra le tante frasi del giudice Giovanni Falcone, una è rimasta nella memoria di tutti:
L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.
Ed è forse a questo che fa riferimento il titolo del nuovo libro di
Roberto Saviano,
Solo è il coraggio, che tenta una grande impresa: raccontare Giovanni Falcone.
Con
Solo è il coraggio, Roberto Saviano ha scritto il libro che avrebbe sempre voluto leggere su Giovanni Falcone.
Solo è il coraggio è accuratissima ricostruzione, basata su testimonianze e documenti. Ma è anche romanzo, quel genere di romanzo che rende "una materia immane affrontabile, leggibile".
Potere della tensione narrativa è il riuscire a trasformare un numero, un fatto, un'algida testimonianza in vita.
Perché a distanza di trent'anni, sebbene tutti dicano di conoscere la vicenda di Giovanni Falcone, ci sono dettagli, meccanismi e retroscena che non sono conosciuti o si sono persi.
Solo è il coraggio tributa a Giovanni falcone il suo valore più grande, cioè il potere della conoscenza di ciò che sta accadendo.
Solo è il coraggio arriva trent'anni dopo la strage di Capaci, e con il potere della letteratura, con la profondità del sapere, rende omaggio a un eroe raccontando con minuzia tante vite, tante vicende, tanti lati nascosti di un uomo e degli uomini il cui cammino ha incrociato.
Una monumentale opera che è omaggio alla storia di un uomo oggi simbolo di grande valore ma che mentre ha vissuto è stato al culmine dell'isolamento proprio all'apice della sua carriera.
Solo è il coraggio è un dramma italiano raccontato in presa diretta, impresa mai tentata da nessuno.
Recensione di Stefania C.