20/10/2008
Di violetta54
3 stelle su 5
“Mattia pensava che lui e Alice erano così,
due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma
non abbastanza per sfiorarsi davvero.”
Premio Strega 2008. Se lo aggiudica il giovane esordiente Paolo Giordano, laureato in Fisica presso l’Università di Torino, con questo libro dal titolo indubbiamente intrigante: “ La solitudine dei numeri primi”, scelto sapientemente dall’editor Mondadori Antonio Franchini. In Matematica i numeri primi sono dei numeri che hanno la particolarità di essere divisibili solo per se stessi e per uno. Ma ci sono dei numeri primi ancora più singolari: i numeri primi gemelli. Essi sono coppie di numeri primi vicini ma separati da un unico numero pari che si frappone tra loro. Gli studiosi ci dicono che, proseguendo nella sequenza numerica, i primi gemelli sono sempre più rari ma, ogni tanto, ecco che possiamo sempre incontrarne una coppia che cerca di abbracciarsi senza mai incontrarsi per davvero, pur viaggiando sulla stessa strada. Così sono i protagonisti di questa storia: Mattia e Alice. Due persone speciali che pur trovandosi molto vicine sono predestinate a non incontrarsi mai sul piano relazionale. Alice, costretta dal padre a frequentare una scuola di sci, dopo un brutto incidente rimarrà menomata. Mattia si porterà dentro l’intensa colpa di aver abbandonato la sorellina handicappata che scomparirà senza che di lei si sappia più nulla. Seguiremo la loro vita attraversando la loro infanzia, l’adolescenza e l’età adulta con tutto il carico di problemi consequenziali ai loro traumi infantili e partecipando a tutte le loro fragilità, alla loro incapacità di esprimersi e comunicare, alla loro diversità che li fa riconoscere ed attrarre, al loro rifugio nel rifiuto, sia esso del cibo, dell’amicizia o dell’amore, al loro precario equilibrio, alla loro lenta emancipazione che si avvererà solo con un’accettazione totale della propria solitudine, delle proprie forze e dei propri limiti. Sicuramente interessanti i capitoli dedicati all’adolesc