Nella ventesima avventura di Sharon l'enigma si chiarisce alla Melusina, una tenuta di sua proprietà proditoriamente gestita da sua madre, che dietro il suo perbenismo è più spregiudicata di lui. In verità dire che si chiarisce è troppo, piuttosto in un certo senso si concentra, suggerendo faticosamente cosa cercare e dove. La ricerca è vertiginosa, e accompagnata dalla solita iperattività sessuale, ma si limita a circoscrivere sempre più gli interrogativi fino ad arrivare a un punto morto. E al punto morto si resterebbe se non intervenisse Tina, procurando una coincidenza risolutiva, un colpo di scena sorprendente quanto plausibile, che sembra dar ragione a un'affermazione di Giordano Bruno. Come al solito, è la fortuna che contribuisce fortemente ai successi investigativi di Sharon, che si può ritenere baciato in fronte da essa già nella sua vita quotidiana, con le sue donne e i suoi amici in riva al lago. Fortunato e in più giustiziere.