Obnubilato da un delirio citazionale, nel quale il suo inconscio evoca programmaticamente l'antichità dei testi contro la cancel culture, in parte inutilmente profetico, espressivo della repulsione a indagare di un temperamento malinconico, sfida per qualunque pazienza a continuare nella lettura, Sharon affronta il ventiquattresimo mistero, quello di un attentato esplosivo alla sede di RadioLago, in cui muore una procace e generosa ragazza delle pulizie. Ma non basta: si aggiunge l'assassinio di un giornalista di quella radio privata, la cui attività orienta finalmente l'indagine. Chi ha resistito a leggere è premiato dall'azione, che serpeggia in un fantasmagorico esplodere di indizi insensati, collegati alle ipotesi più strane nei contesti più balordi. La conclusione sarà parecchio movimentata, con la partecipazione attiva di Murphy. L'epilogo sarà quasi identico a quello di uno splendido film in bianco e nero di Alfred Hitchcock.