Dodici racconti sul tramonto dell'Occidente; sull'utilitarismo dei rapporti umani, l'automatismo dei legami, la manipolazione sociale. In grattacieli ultramoderni e semideserti si muovono coppie apparentemente felici che nascondono le loro dipendenze e adolescenti allo sbando che cedono al brivido di un suicidio per emulazione; su strade militarizzate si trascinano cinici investigatori, impiegati con la sindrome da burnout, dissoluti ubriaconi, scrittori mancati; concorrenti di farneticanti reality show sgomitano nella marea del palinsesto televisivo, cedendo alle false lusinghe di società mediatiche il cui unico interesse è lo share. Questi sono i personaggi, cavie di esperimenti massmediali o biologici, estromessi da tecnologie che promettono di sostituirli e da una classe dirigente economicamente sempre più rilevante, che si muovono su un palcoscenico virtuale, una scacchiera in cui vita e morte si comprano e si vendono, dietro la promessa di una felicità a buon mercato